Anche nel 2018, come già avvenuto lo scorso anno, le aquile reali, nidificanti alle pendici del monte Pellecchia, hanno mancato l’appuntamento con la stagione riproduttiva.
La coppia, infatti, rimasta invariata (con la femmina storica che ormai ha raggiunto un’età piuttosto avanzata per un esemplare in libertà), in questo periodo viene vista frequentare spesso la valle che ospita i suoi siti di nidificazione, ma non è assolutamente coinvolta nei tipici atteggiamenti della cova.
Il sito dell’osservatorio di Licenza da anni consente a noi Guardiaparco di seguire le aquile nel loro periodo riproduttivo e, anche in questo mese piovoso di maggio, ci ha regalato la vista della coppia in volo e poi ferma a lungo su due posatoi rocciosi, posti ai margini opposti della valle: sembravano due sentinelle, ferme lì a controllare la “sicurezza” dei loro nidi vuoti.
Quando la coppia si riproduce, invece, la femmina depone il suo uovo nel nido prescelto, di solito verso la fine del mese di marzo, ed inizia a covarlo fino a maggio inoltrato: in questa attività è sostituita per brevi periodi dal maschio, che per la maggior parte del tempo è intento a procacciare cibo per sé e per la compagna ed a difendere il sito di nidificazione da intrusioni moleste.
Questi cambi di cova tra la coppia consentono alla femmina di allontanarsi dal nido per nutrirsi e sgranchirsi le ali e, a noi osservatori, di sapere se la riproduzione delle aquile è avvenuta.

 

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