Il sentiero Coleman. La figura di Enrico Coleman
Il sentiero dedicato a Enrico Coleman, pittore paesaggista di fine ‘800, è lungo più di 100 km e collega il Parco Naturale dei Monti Lucretili con quello dei Monti Simbruini. Si tratta indubbiamente di un omaggio a chi, più di cento anni fa, camminando fra questi monti ne descrisse la bellezza armato del suo blocco di schizzi nel tascapane. Ma è anche un’occasione per gli escursionisti di avvicinarsi allo spirito di quei viaggiatori ottocenteschi che, con passione ed energia da pionieri, affrontavano sentieri allora, ma in buona parte anche oggi, lontani dagli itinerari più battuti.
Il percorso inizia a Tivoli e, salendo da San Polo dei Cavalieri al Pratone di Monte Gennaro, attraversa l’intero territorio del Parco da ovest a est, passando per Campitello, il Fosso di Vena Scritta, Licenza e i Laghetti di Percile. Da qui, ci si incammina in direzione di Riofreddo e, attraversata la Tiburtina, si risale in quota fino ai suggestivi ruderi di Camerata Vecchia. Scesi al pianoro di Camposecco, si prosegue per la vetta del Monte Autore (1853 m) e il santuario della S.S. Trinità, per poi arrivare alla Villa di Nerone nei pressi di Subiaco.
È un viaggio di emozioni, un perdersi nel silenzio della natura e nei suoi colori, gli stessi lasciati sulle tele da un’artista di grande sensibilità, fra i più grandi pittori paesaggistici del suo tempo.
The trail dedicated to Enrico Coleman, a late 1800s landscape painter, is over 100 km long and connects the Natural Park of Monti Lucretili with the Natural Park of Monti Simbruini. It is, of course, a tribute to the painter who, more than a hundred years ago, described the beauty of these mountains by walking with notebook and pencil, but it is also an opportunity for hikers to get closer to the spirit of nineteenth-century travelers.
The path starts from Tivoli and, going up from San Polo dei Cavalieri to Pratone of Monte Gennaro, crosses the whole territory of the park from west to east, passing through Campitello, Fosso di Vena Scritta, Licenza and Percile Lakes. It is possible to walk form there towards Riofreddo and, crossing the Via Tiburtina, to climb up to the evocative ruins of Camerata Vecchia. Going down the plateau of Camposecco, it is possible to continue towards the summit of Monte Autore (1853 m) and the Holy Trinity shrine, to reach, then, the Villa of Nerone near Subiaco. It’s a journey of emotions, getting lost in the silence of nature and its colors, same as those left on the canvas by an artist of great sensitivity, one of the greatest landscape painters of his time.
Le orchidee di Enrico Coleman
Coleman nacque a Roma nel 1846, da madre italiana di Subiaco e padre inglese, emigrato dallo Yorkshire per completare il proprio percorso di crescita artistica nel campo della pittura, dopo un periodo vissuto a Parigi. E fu seguendo il padre che Enrico finì per scoprire ben presto una vocazione per la pittura, sorretta da una formazione di autodidatta e alimentata da uno spirito d’osservazione molto acuto. Spirito di osservazione testimoniato da suoi contemporanei, che raccontano di un abile descrittore non solo con la matita, ma anche con la parola, delle tante escursioni fatte nella campagna romana, che aveva cominciato a esplorare già da giovane con il padre. Ma la passione di Enrico trovò ben presto sfogo in una più specifica passione per la botanica e, in particolare, in quella che diventerà la piacevole ossessione della sua vita: le orchidee. Fiori complessi e affascinanti che non si limitò a cercare nell’Agro Romano, come nei Monti Lucretili e in altre aree del Lazio, a disegnare e a catalogare, ma che coltivò realizzando un meraviglioso giardino pensile nella sua casa di Roma. Morto nel 1911, ha lasciato un’opera di grande valore artistico e scientifico.