Il 25 luglio 2018 il Parco Naturale Regionale dei Monti Lucretili è stato convocato presso il ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, per la presentazione del dossier relativo alla scheda di inserimento degli Oliveti Storici nel Registro Nazionale dei Paesaggi Storici. Di seguito vi presentiamo l’intervento del direttore del Parco dott.ssa Laura Rinaldi ai lavori della Commissione.

Il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, gestisce il Registro Nazionale dei Paesaggi Rurali Storici, istituito nel 2012, che costituisce lo strumento di censimento dei paesaggi agrari di maggior pregio, bellezza e valore storico in Italia.
Il Parco ha proposto al Ministero una scheda relativa a “Oliveti e terrazze e lunette dei Monti Lucretili”, al fine dell’inserimento nel registro del paesaggio agrario più connotante del territorio dell’area protetta .
L’importanza di tale coltivazione, oltre che per la sua natura economica e tradizionale , è da ricercare nella particolarità dei terrazzamenti e dei muri a secco delle macere e delle lunette attorno ad ogni albero, che hanno dato vita ad una vera e propria architettura agricola tipica.
Il paesaggio che ne deriva è altrettanto suggestivo e interessante quanto quello naturale, poco o affatto antropizzato, delle montagne che coprono l’estensione maggiore del territorio del Parco.
I nostri uliveti sono tra i più belli d’Italia e sono apprezzati in tutto il mondo. Tale paesaggio agrario, sull’area complessiva del Parco di circa di 18 mila ha, è stata oggetto di particolare attenzione nella stesura del nuovo piano d’assetto in corso di esame per l’approvazione da parte della Regione Lazio, attraverso una forte campagna di valorizzazione elevandone il valore alla stregua delle nostre faggete.
E’ stato riconosciuta al paesaggio agrario dell’ulivo la stessa dignità, valore e tutela delle aree naturali.
Inoltre sono state apportate modifiche al nuovo piano d’assetto al fine di superare il vincolo per il quale dopo un certo numero di anni gli uliveti abbandonati tornano nel novero dei paesaggi naturali,  effettuando un opportuno censimento e reinserendoli nell’ambito del paesaggio agricolo.
Grazie a questa scelta abbiamo ricevuto ampi consensi da parte degli agricoltori a conferma della validità del lavoro svolto che è riuscito a conciliare le esigenze della tutela naturalistica con quelle delle comunità locali e a proporre un modello di gestione del territorio innovativo e capace di porre fine alle controversie tra Parco e popolazioni locali.
Pertanto la nostra partecipazione e l’eventuale iscrizione nel Registro rappresentano un fatto estremamente significativo perché costituisce un valore aggiunto, in caso di emanazione da parte dell’Unione Europea di misure destinate alla valorizzazione e al sostegno dei paesaggi rurali, di accedere ad eventuali risorse. I paesaggi iscritti infatti potranno godere di canali di finanziamento destinati a sostenere gli agricoltori nel mantenimento di tali paesaggi e delle relative produzioni
Inoltre le aree inserite potranno godere di punteggi aggiuntivi in caso di finanziamenti e programmi regionali provenienti da altri Enti finanziatori.
A conclusione, il compito di un’area protetta, oltre alla tutela e valorizzazione del territorio, è quello di favorire il suo sviluppo socio economico. Per questo oltre che di compatibilità ambientale si parla di sistematicità dei progetti . Ovvero i progetti per poter incidere sulle variabili socio economiche del territorio debbono comprendere più comuni. Questo è il motivo per cui abbiamo agito e continueremo a farlo con le prossime misure del PSR formulando progetti intercomunali per la valorizzazione del territorio e dei suoi prodotti. A completamento delle informazioni si segnala che il Parco ha altresì istituito il Museo del paesaggio agrario dell’Ulivo presso il comune di Moricone dedicato alla storia, alla conoscenza e alla produzione dell’olio. Il recupero e la valorizzazione del paesaggio agrario rappresenta un’occasione per promuovere il territorio attraverso un interessante e specifico patrimonio sia produttivo che culturale.