Appartiene al genere Armillaria l’organismo vivente più grande della Terra

Appartiene al genere Armillaria l’organismo vivente più grande della Terra. Si tratta di un fungo parassita cresciuto nelle Blue Mountains dell’Oregon orientale, nella Malheur National Forest (USA).   E’ stato scoperto dagli scienziati della stazione di ricerca scientifica del Nord ovest pacifico del Ministero dell’ Agricoltura nel 1998. Il micelio (FUNGO) che si espande sotto il terreno, copre 890 ettari. I “funghi” che si vedono in superficie non sono altro che la fruttificazione del micelio (il fungo vero e proprio)  nato dalla germinazione della spora (visibile solo al microscopio). La sua età è  stata calcolata in 2000 o, addirittura,  8000 anni. I ricercatori americani, attraverso studi di laboratorio, hanno dimostrato che i campioni di micelio prelevati da circa 100 alberi appartengono ad un unico individuo: l’ Armillaria. Pare si tratti della specie ostoyae. Il gigantesco fungo si è sviluppato per migliaia di anni e continua ad espandersi soffocando gli alberi che si trovano lungo il suo percorso. L’Armillaria è importante nell’ eco- sistema della foresta. E’ vero che si nutre del legno e delle radici degli alberi degradandoli fino alla morte ma, è altrettanto vero che apre accessi nella foresta favorendo nuovi habitat per la nascita di specie diverse.
L’Armillaria ostoyae (sinonimo Armillaria obscura) è un fungo molto comune anche in Italia. Certamente non raggiunge proporzioni così sbalorditive.
Questo fungo è a commestibilità condizionata, ovvero, per consumarlo bisogna eliminare il gambo perchè di consistenza fibrosa, difficile da digerire. I cappelli vanno bolliti per almeno 20 minuti. Eliminata l’acqua di cottura si può cucinare nel modo che preferiamo. Non bisogna mangiarne in grandi quantità (precauzione valida per  tutti i funghi). Infine bisogna tener conto di intolleranze soggettive.  Seguendo questi suggerimenti potremo mangiare  un gustoso piatto di funghi.
Certo che i raccoglitori nell’Oregon non hanno difficoltà a reperirlo.

 

Ada Maria Incollà, Micologa (dipendente del Parco)

Foto:  http://feafum.blogspot.it