Clathrus ruber P. Micheli ex Pers.
Sinonimo: Clathrus cancellatus Tourn. ex Fr.
Etimologia: dal latino clathrus = inferriata, cancello, per la sua forma.
dal latino ruber = rosso, per il suo colore.
Dalla primavera all’autunno inoltrato, nei luoghi umidi, cresce un fungo simile ad una lanterna di colore rosso acceso (o di altre tonalità di rosso) in contrasto con una sorta di sacca bianca alla base che, a completo sviluppo, lo avvolge per metà. E’ tanto bello quanto maleodorante. Questa caratteristica è importante per la dispersione delle spore, quindi, per la riproduzione del fungo.
Gli insetti, particolarmente mosche e mosconi, attratti dall’odore “cadaverico”, penetrano nella parte interna (gleba) cibandosi della sostanza vischiosa che ingloba le spore. Successivamente, gli insetti, posandosi altrove disperdono le spore rimaste attaccate sul loro corpo. Nei luoghi in cui le condizioni climatiche ed ambientali sono ottimali nasceranno i Clathrus ruber.
Il peso specifico di questo fungo è considerevole.
I nomi comuni sono molti: Fungo lanterna, Gabbiola, Cuore di Strega, Clatro rosso, Fuoco selvatico. Si può dare molto spazio alla fantasia difronte ad un frutto del bosco così particolare.
Tassonomia
Classe Agaricomycetes
Ordine Phallales
Famiglia Clathraceae
Caratteristiche morfologiche
Carpoforo: Inizialmente ha la forma di un uovo (ovolo) di 3-5 cm, racchiuso in una membrana biancastra, bitorzoluta, alla base della quale c’è una piccola radice allungata (ife rizomorfe) attaccata al terreno. In seguito la membrana (esoperidio) si lacera scoprendo l’endoperidio (membrana interna), contenente la gleba a forma di lanterna di colore rosso, giallo verso la base, con fori poligonali, irregolari, larghi. La gleba è gelatinosa, verdastra e poi nera e deliquescente (parte fertile). Può misurare fino a cm. 10 di diametro. Quando comincia a deteriorarsi si deforma accartocciandosi.
Odore: Forte,nauseabondo, cadaverico, percepibile a distanza.
Carne: fragile, molle.
Spore: Le spore in massa sono verdastre.
Habitat: Cresce dalla primavera all’autunno, anche in piccoli gruppi, nei luoghi umidi dei boschi di latifoglie e più di frequente negli orti, nelle serre, nei prati, nei giardini. D’inverno, se il tempo è mite, si possono trovare nei boschi delle zone temperate. Fungo saprofita.
Commestibilità: Non commestibile.
Nota: Pare che, in alcune Nazioni europee, venga consumato allo stato di ovolo, eliminando la gelatina. Se così fosse è una pratica da sconsigliare poiché molti funghi velenosi mortali, allo stato di primordio, sono racchiusi in un ovolo bianco (Amanita phalloides, A. verna, A. virosa). Un errore potrebbe essere fatale. In Italia la legge vieta di raccogliere funghi allo stato di ovolo.
Notizia del 14/01/2014