L’Ilex aquifolium L.1753 si presenta sotto forma di albero (alto fino a 10 metri) o di arbusto, nasce spontaneamente nel territorio del Parco in consociazione con il faggio ed appartiene alla famiglia delle Aquifoliaceae. La corteccia è liscia, grigia e i rami sono verdastri. La chioma ha forma piramidale e le foglie sono lisce, coriacee, lucide, completamente verdi in alcune specie, verdi variegate in altre. Le spine sul bordo delle foglie, rappresentano la difesa naturale contro la voracità degli animali, infatti sono presenti soprattutto nei rami più bassi, mentre le foglie sui rami alti presentano in genere margini lisci. Il nome Ilex lega questa pianta per denominazione alla specie Quercus Ilex a causa della somiglianza delle foglie. I fiori sono piccoli con 4 petali di colore bianco o rosato, Durante l’inverno la pianta dona drupe sferiche di colore rosso vivo lucente che contengono dai 2 ai 4 semi. L’agrifoglio è stata considerata pianta magica da molti popoli della terra. Gli antichi ritenevano che proteggesse dagli spiriti del male e portasse fortuna. I suoi rami sono sempre stati elemento di decorazione, di facile reperimento anche per i più poveri, con funzione sia estetica che protettiva. I Germani celebravano la rinascita del sole al solstizio d’inverno esponendo l’agrifoglio che, in quanto pianta sempreverde, ben rappresenta il simbolo della potenza vitale. Le bacche rosse dell’agrifoglio inoltre richiamano, con la loro promessa di vita e di colore, il miracolo della fertilità durante l’oscurità e l’apparente morte in inverno. I cristiani, ponendo la festa del Natale così vicina alle celebrazioni del solstizio invernale pagano, ne assunsero anche i simboli: agrifoglio e vischio. Inoltre, nel mondo cristiano l’agrifoglio rappresentò simbolicamente, con le sue foglie spinose, la corona del martirio, con i suoi frutti rossi, il sangue di Cristo. Tutte le componenti della pianta hanno proprietà curative, tuttavia bisogna considerarne attentamente la tossicità dovuta alla presenza dell’ilicina. L’agrifoglio è una pianta molto longeva. La sua impollinazione avviene grazie agli insetti e la disseminazione dei semi grazie agli uccelli, soprattutto merli e tordi, attratti dal rosso vivo delle drupe. Nel Parco dei Monti Lucretili è molto presente e diffuso, si trova sotto forma di arbusto nelle faggete e meno frequentemente nelle zone di querce e carpini, mentre all’aperto si sviluppa in forma arborea anche di grandi dimensioni. E’ da tempo specie protetta grazie all’art. 3 della L.R. 19 Set. 1974, n. 61 Norme per la protezione della flora erbacea ed arbustiva spontanea sia per quanto riguarda la raccolta che la detenzione, Nel territorio il nome locale dell’agrifoglio è reschiarò. In passato veniva utilizzato il ramo centrale della pianta che aveva un diametro di circa 3 cm, lungo almeno 1 mt, per farne una frusta (lu squagghiarellu) adatta a girare la polenta.
Curiosità: la prima bacchetta magica di Harry Potter è ricavata dal legno di agrifoglio.