Vi  presentiamo un brano realtivo ad un rondone di nome Furia, che una famiglia ha trovato sotto la  priopria casa i primi di luglio in località Casa Nuvola (Monteflavio)  nel territorio del  Parco dei Monti Lucretili.

 

 

Un grazie a Furia, il rondone che io e i miei figli abbiamo trovato sotto casa i primi di luglio in località “Casa Nuvola” nel territorio del Parco dei Monti Lucretili. Era un pulcino spelacchiato e bruttino ma come fare a lasciarlo fuori, in mezzo al prato?
Una volta portato in casa si è subito rivelato sveglio e intraprendente: camminando camminando, è uscito di casa un paio di volte; poi abbiamo capito che dovevamo sistemarlo in uno scatolone alto e ampio. Abbiamo preparato un nido e lui non si è più spostato da lì. Il primo giorno abbiamo dovuto aprire il suo becco per farlo mangiare (ci siamo scoperti grandi cacciatori di insetti!) ma già il giorno dopo, non appena ci sentiva arrivare apriva il becco e si agitava !!! Sembrava che avessimo in casa un cagnolino:  quando ci vedeva o ci sentiva sbatteva le ali, si arrampicava sullo scatolone e non la smetteva di fare i suoi versi, ormai per noi familiari, finché non gli davamo delle camole da mangiare (ne era ghiottissimo…). Non c’era un minimo rumore che lui non percepisse: un vero cane da guardia… , eppure avevo letto che i rondoni sono animali silenziosi e non chiedono mai il cibo;  beh… Furia (non potevamo chiamarlo che così) era un rondone speciale. Ci ha tenuto compagnia fino al 13 agosto, giorno in cui abbiamo pensato che fosse giunto il momento del suo involo, ormai era pronto: le sue ali erano diventate bellissime e le sbatteva velocissimamente; questi … sono stati gli unici  indizi perché a proposito del cibo, lui, o lei non lo ha mai rifiutato… tanto che i miei figli sono convinti che il nostro rondone sogni delle camole con le ali !!!
Come dicevo, la mattina del 13 agosto i miei figli ed io siamo andati in un grande prato nei pressi del mio paese (Monteflavio, loc. “Il Piano”) e abbiamo compiuto con trepidazione, ansia e altre emozioni che si accavallavano, il grande passo: lasciarlo libero nei cieli del Parco dei Monti Lucretili.  E’ stata un’esperienza emozionante ed indimenticabile! I miei figli ed io ci siamo guardati ed avevamo tutti  e tre le lacrime agli occhi!
Per loro non è stato affatto facile perché, come tutti i bambini, non rinunciano facilmente ad un animaletto ma, sin dall’inizio, sapevano qual’ era la cosa giusta da fare  e hanno dimostrato grande maturità. Grazie a Furia anche loro sono cresciuti….
Ora il loro desiderio più grande è rivederlo il prossimo anno nidificare sotto il tetto della nostra casa, magari con un compagno o una compagna… noi non lo dimenticheremo: perché  lui dovrebbe farlo?

 

 Rosita

 

 

 

Notizia del 30/09/2013