• Cappello: carnoso, di grandi dimensioni, può raggiungere e superare i 15 cm di diametro. Orlo involuto da giovane. Il colore varia da fulvo isabella ad ungiallo opaco. Inizialmente è globoso poi pian piano emisferico fini a diventare piano. Mai viscido.
      • Lamelle: fitte, smarginate grigiastre con riflessi lilla tendenti ad ingiallire nel fungo vecchio. 
      • Gambo: robusto, biancastro in alto, concolore al cappello verso la base.
      • Carne: consistente, dolce odore di farina.
      • Spore: a forma di croce, bianche in massa, ialine al microscopio. Di media grandezza (8-10 micron)
      • Habitat: cresce sia in tarda primavera che in autunno, nei prati di montagna sotto l’erba. Possiamo trovarlo anche nei boschetti. Gregario.
      • Commestibilità: ottimo

Note: dal greco gonios (angolo) e sperma (seme). Per le spore angolose a forma di croce prende il nome di Tricholosporum goniospermum. In alcune zone del Parco Naturale dei Monti Lucretili (Marcellina, San Polo dei Cavalieri, Monteflavio e Palombara Sabina) questo fungo, molto conosciuto, viene chiamato più comunemente “Fungo mela”. E’ interessante poiché raro nel resto d’Italia ma, abbondante in questa zona. E’ apprezzato da tempi remoti per la consistenza della carne e soprattutto per il buon sapore. Chi raccoglie i funghi in questa zona sa dove crescono regolarmente e mantiene il segreto sulle fungaie (luogo di fruttificazione del fungo). Il segreto è tramandato da padre in figlio.

Attenzione! A proposito di fungaie commestibili, bisogna tenere presente che nello stesso posto potrebbero, comunque, crescere funghi velenosi! Per questo, prima di consumarli, bisogna essere certi che si tratti della specie che cerchiamo.