Mi permetta di precisare alcune inesattezze che sono emerse negli articoli pubblicati dal vostro giornale sul caso “Area dell’Istrice”.
     Lo faccio al solo scopo di ripristinare la verità sull’intera vicenda, risalente ad anni in cui il sottoscritto non era il commissario, né era in carica l’attuale direttore. Nei fatti la vicenda inizia i primi anni del 2000 e si conclude nel 2005 con l’acquisto di un’Area, fra l’altro inappropriata, che io non avrei mai acquistata. E non risulta che l’Amministrazione comunale di San Polo dei Cavalieri, dove Paolo Salvatori era già assessore nel 2001-2006, si sia mai opposta a tale acquisto.

•    Dalle ricostruzioni e testimonianze confidenziali ricevute, le istrici nel 2005 sono davvero scappate (forse fatte scappare da qualcuno) senza mai essere mai immesse nel recinto dei 3.000 mq. della cosiddetta Area dell’Istrice;
•    lo stato d’abbandono e le difficoltà di accesso all’area sono state negli anni precedenti la mia nomina una costante del sito;
•    il cancello d’accesso è sempre esistito e dal momento dell’acquisto è rimasto chiuso, ad eccezione dei momenti in cui sono state effettuate visite guidate per lezioni di educazione ambientale;
•    da un attento esame degli atti, non risultano iniziative del sindaco di San Polo dei Cavalieri che lascino intendere la volontà di gestire o cogestire l’area, tantomeno di migliorare l’accesso alla stessa favorendo un intervento magari in cogestione, per migliorare la viabilità;
•    ancora oggi lo stesso sindaco si rifiuta financo di discutere qualsiasi ipotesi in proposito, travisando ogni iniziativa dell’Ente Parco.
•    sentito il personale dell’Ente Parco, mai durante l’ultima legislatura sono state spese da parte del Sindaco parole di sostegno all’attività  che, con grande fatica e pochi mezzi, il Direttore sta portano avanti. Registriamo solo invettive gratuite verso il sottoscritto insieme a richieste di intervento come se il parco fosse lo spazzino di turno.
    
     Mi domando, perché Paolo Salvatori abbia scelto il silenzio, il disinteresse, la noncuranza, la trascuratezza  negli anni precedenti la mia nomina e solo dopo la mia nomina: toni forti, mistificazioni, proclami a vederci chiaro, minacce di inviare gli atti alla corte dei conti?
    Io un’idea me la sono fatta, ma come più volte ripetuto non voglio alimentare lo scontro. Concludo solo con quelle precisazioni richiamate all’inizio e che riguardano l’atto di assegnazione all’azienda Nectaris srl di Guidonia:

1.    la procedura adottata è regolare e prevista dalla normativa vigente;
2.    non è un comodato d’uso dell’intera area ma di un ambito circoscritto e funzionale alla collocazione delle arnie  in cambio di manutenzione dell’intera area;
3.    trattandosi di proprietà dell’Ente è normale mantenere il cancello chiuso ed aprirlo solo in caso di utilizzo autorizzato dal Parco;
4.    assegnata alla Nectaris perché unica richiesta agli atti in linea con elementi contenuti nella programmazione delle attività dell’ente nell’ambito di un obiettivo strategico del Parco, ossia quello di incentivare lo sviluppo dell’apicoltura.

Si ringranzia la Redazione per la pubblicazione di questa nota di chiarimento, che per me chiude una vicenda di polemiche inutili. Concludo con l’auspicio di una  maggiore collaborazione tra il suo Giornale ed il Parco e una maggiore attenzione della stampa alle numerose e più importanti problematiche che ogni giorno affrontiamo.
    
Il Commissario Straordinario del Parco dei Monti Lucretili
 ( Marcello Vasselli)