L’uomo preistorico nei Monti Lucretili e il Museo di Percile
Con il termine preistoria (dal latino præ “prima, innanzi” e historia “storia”) si indica il periodo della storia umana antecedente all’invenzione della scrittura. Questa dovrebbe iniziare circa 200.000 anni fa con la comparsa nell’attuale Sudafrica dell’Homosapiens, con caratteristiche anatomo-
morfologiche del tutto identiche a quelle dell’uomo attuale; tuttavia, si fa riferimento all’ominide che circa 2,5 milioni di anni fa intorno al Lago Vittoria, dove attualmente confinano Uganda, Kenya e Tanzania, inizia ad utilizzare per la prima volta degli utensili dando inizio alla storia della tecnica.
In Italia, uno dei più antichi reperti litici, rinvenuto a Venosa (Matera), ci riporta indietro nel tempo a più di 850.000 anni fa, ma è nel Lazio che sono stati scoperti giacimenti fossili tra i più antichi, a dimostrazione del fatto che questa area è stata intensamente popolata durante il Paleolitico inferiore e medio (tra 900.000 e 35.000 anni fa).
Nei Monti Lucretili e, in particolare sul Monte Gennaro e sul Monte Pellecchia, sono stati rinvenuti reperti che testimoniano la presenza nell’ultima epoca glaciale, quella di Würm, iniziata circa 100.000 anni fa, dell’uomo di Neandertal (Homo sapiensa neanderthalensis), ominide che, intorno a 35.000 anni fa, per ragioni ancora poco chiare, scomparve lasciando spazio al suo successore, l’Homo sapiens sapiens, nostro diretto antenato.
In Italy, one of the oldest stone tools, discovered in Venosa (Matera), dates back more than 850,000 years; but is here in Latium that the oldest fossil fields in Italy were discovered. This provides evidence that this region was densily populated during the Lower and Middle Paleolithic (between 900,000 and 35,000 years ago).
In the Lucretili Mountains, especially on Monte Gennaro and on Monte Pellecchia, the finds testify for the presence of Neanderthalians (Homo sapiens neanderthalensis) during the last ice-age (Wurmian), which started around 100,000 years ago. This hominid disappeared for reasons yet not entirely clear 35,000 years ago, leaving the stage to his successor, and our direct ancestor, Homo sapiens sapiens. In the archaeological sites of the western mountains of the park, as well as those of Monte Pellecchia, some finds date to the Upper Paleolithic and the metal age.
The visit to the Natural History Museum of the Lucretili Mountains, Federico Cesi, in Percile, is of great interest for those wanting to take a fascinating time-travel through an exhibition that integrates traditional exihibits with new interactive technologies
Le industrie litiche di Monte Gennaro e del Monte Pellecchia
Alla fine degli anni ’60 e nel corso del ventennio successivo sono stati raccolti sui Monti Lucretili, in aree comprese fra 400 e 1.000 m s.l.m., circa 650 manufatti litici riferibili al periodo musteriano (Paleolitico medio). I reperti sono stati rinvenuti al Pratone (1024 m), sito con più ritrovamenti, sulla sommità del Monte Gennaro (1271 m), a Prato Favale (750 m), sul Monte Morra (1036 m), sul Monte Arcaro (944 m), lungo la Valle Cavalera, sul Monte Alucci (1022 m) e a Campitello (1025 m).
Prospezioni effettuate nel 1987 hanno portato al rinvenimento di reperti anche sul Monte Pellecchia (1370 m), sempre referibili al periodo musteriano. Nei siti dei rilievi montuosi occidentali del Parco, così come in quelli del Monte Pellecchia, sono stati trovati anche reperti riferibili al Paleolitico superiore e all’età dei metalli.
La visita al “Museo Naturalistico-Preistorico del Monti Lucretili” a Percile è di grande interesse per chi volesse lasciarsi andare in un affascinante viaggio nel tempo, un percorso espositivo che coniuga sistemi di comunicazione tradizionali con nuove tecnologie quali quelle legate alla interattività e all’informatizzazione dei dati.