L’architetto Romolo Belvedere e l’artista Gomez regalano alla popolazione di Marcellina, agli amanti del Parco e a quanti percorrano la strada provinciale 33b un’opera pittorica che rappresenta il volto di Teodora, concittadina che negli anni ’80 lavorava nella miniera del paese. Si tratta di un intervento artistico sull’idea del recupero della memoria, dell’identità e delle tradizioni collettive iscritto pienamente nel paesaggio e nell’ambiente circostante. L’obiettivo è quello di far rivivere e riscoprire luoghi dimenticati, apprezzare e conoscere la loro storia e le loro bellezze attraverso interventi di land art. Rappresenta il primo passo di due progetti in divenire, la Miniera dell’Oro e il Sentiero dell’Oro.

La Miniera d’Oro 

di Romolo Belvedere  con la collaborazione di  Luis Gomez de Teran
 
L’OPERA 
La memoria storica e identitaria del luogo col quale Romolo Belvedere interagisce è di grande importanza per gli abitanti di Marcellina e San Polo dei Cavalieri . Nella sua opera La Miniera d’Oro la sensibilità artistica incontra il vissuto umano, nella definizione di un ricordare individuale e collettivo che si fa sempre più urgente. La Miniera d’Oro è infatti pensata per rendere omaggio a tutte quelle persone che hanno lavorato e sofferto in questo luogo, l’Altoforno dell’ex cava CI.DI., oggi abbandonato ad un degrado fisico e ad un oblio ingrato. Lì dove recentemente c’era soltanto un mucchio di sassi, adesso ci sono pepite dorate, ricordo di quello che non c’è più e suggerimento di quello che, invece, ci potrebbe essere.
 
Questo è il gesto che Romolo Belvedere decide di fare nella sua terra, non senza una certa ironia. Ci indica, contrassegnandoli, i punti dove lo stesso territorio è stato segnato in precedenza dai suoi predecessori: minatori silenziosi, lavoratori solerti che hanno consacrato la propria vita a questi luoghi nell’esercizio quotidiano del labor, della fatica. Lo street artist Luis Gomez ha lavorato  invece sulla reinterpretazione di Teodora, ritratto fotografico che fa parte del reportage di Romolo Belvedere Le facce di pietra (1990). Teodora, madre e moglie Marcellinese, diventa la protettrice simbolica di questo posto, difendendone la memoria come una Sibilla Cumana. Richiamata in vita da Belvedere, verrà impressa per sempre sulla parete dell’Altoforno attraverso la sensibilità di Gomez, in un atto di nuova celebrazione della storia popolare. Essendo l’intervento collocato nel Parco Regionale Naturale dei Monti Lucretili, tenderà ad amplificarne la valenza e a supportarne l’identità storica e naturalistica. L’intervento verrà successivamente articolato nel il Sentiero dell’Oro, opera di prossima realizzazione che, attraverso una puntuale operazione di doratura di alcune pietre presenti lungo i tracciati che da Marcellina e San Polo dei Cavalieri conducono a Prato Favale, verrà a suggerire i molteplici segni e significati del Parco stesso. Le tracce luminose lasciate dall’artista riveleranno quindi i tesori metaforici che si nascondono in questa realtà e che attendono solo di essere portati all’attenzione e notati. L’esecuzione del graffito e la realizzazione de La Miniera d’Oro saranno in corso da inizio luglio 2016 in via San Polo (Marcellina, Roma), presso l’Altoforno dell’ex cava CI.DI. Con un gesto alchemico, Belvedere tramuta i sassi in gemme d’oro e chiama Gomez a rievocare la presenza della madre terra. A tutti coloro che passeranno dinanzi l’Altoforno, oggi, sarà difficile distogliere lo sguardo. La miniera dorata è accecante! 
 
THE GOLD MINE

By Romolo Belvedere with the participation of Luis Gomez

The work
Romolo Belvedere is interacting with a site whose historical memory and identity are of great importance to the inhabitans of Marcellina and San Polo dei Cavalieri. In his work “The Gold Mine” with his artistic sensibility he defines the urgency of an individual and collective memory through a shared human experience. Indeed, The Gold Mine is meant as an homage to all the people who worked and died  on the site of this  blast furnace, part of the former CI.DI. quarry, long abandoned to physical degradation and ungrateful oblivion.

Where there used to be a pile of stones, now there is a gold mine: golden nuggets to remind us of what is not longer there and, at the same time, a suggestion of what there could be.  With this somewhat ironic act Romolo Belvedere wants to leave a mark on his home-land.

He points out to us, by marking them, those sites previously marked by his ancestors: silent miners, hard-working labourers who, with their daily labor and toil, devoted their lives to this place.

The street artist Luis Gomez will reinterpret Teodora, a photographic portrait from Romolo Belvedere’s photo essay Le Facce di Pietra – Faces of  Stone – (1990). Teodora, a mother and a miner from Marcellina, becomes the symbolic guardian of this place, defending its memory  like the  Cumaean Sybil.

Brought back to life by Romolo Belvedere, Luis Gomez, with his artistic sensibility,  will  imprint her forever  on the wall  of the blast furnace, a celebration of folk history.

Because this work is located inside the Regional Natural Park of Monti Lucretili its historic and natural significance is enhanced. The next step in  this work, already in the making, will be The Gold Trail. Some of the stones along the trails that from Marcellina and San Polo lead to Prato Favale will be painted in gold, suggesting  the different significations of the park.

The bright tracks   left by the artist  will reveal the metaphorical treasures hidden in this place that are just waiting to be brought to the attention.

With an alchemical act, Belvedere turns stones into gold gems and asks Gomez to recall Mother Hearth. Today,  whoever will pass by the Blast Furnace won’t be able to look away. The golden mine is dazzling!

 
BIOGRAFIE DEGLI ARTISTI 
Romolo Belvedere nasce a Roma il 19 agosto 1955, dove si laurea in Architettura. Nel 1988 realizza una serie di lavori su set cinematografici ”spenti” a Cinecittà. L’anno successivo la costante attenzione rivolta agli alberi si concretizza nella realizzazione del libro di foto ”Diario del Passeggiatore Silvestre”, in collaborazione con l’editore Franco Maria Ricci. Nel 1991 realizza una personale fotografica presso la Biblioteca Casanatense di Roma; partecipa, ospite della Rai al Festival dei due Mondi di Spoleto con il progetto multimediale “Otello”. L’opera, di cui è coautore insieme a Roberto Creton e che è prodotta dalla Kaleidos, è una rivisitazione visionaria degli abiti e delle scenografie del film dell’omonimo capolavoro di Zeffirelli. Nel 2002 è impegnato nell’ideazione di una mostra dedicata al Maestro del cinema italiano Alessandro Blasetti, Culturalia al Museo di Roma in Trastevere e al Museo Archeologico Nazionale di Agrigento, presentando opere originali in cibachrome e 20 back light. Nel biennio 2003-2004 è impegnato nel progetto in memoria dell’Olocausto 121 Motivi per non dimenticare a cura di Francesca Pietracci per la A.N.R.P. e la Provincia di Roma. Nello stesso anno ha luogo la mostra personale il Bosco dei Lincei, a cura della Sopraintendenza del Lazio, presso Palazzo Altieri. Nel 2005 per la giornata del contemporaneo promossa dall’AMACI presenta FRAGMENTA presso il Museo Boncompagni Ludovisi e la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma. Nel 2011 EROS-IONE è in mostra presso L’Electronic Art Cafè di ROMA, a cura di Umberto Scrocca e Achille Bonito Oliva. Dal 2013 è impegnato presso il MAAM di Roma alla realizzazione di un progetto partecipato legato al concetto di integrazione, EU. Nel 2014 Belvedere inizia l’elaborazione del progetto “IL SENTIERO DELL’ORO –LA MINIERA D’ORO “ in fase di realizzazione, in collaborazione con l’artista Luis Gomez che interpreterà per La Miniera d’Oro,TEODORA. 
 
 
Luis Gomez de Teran (aka Gomez) è nato a Caracas (Venezuela) nel 1980. Ha vissuto tra Londra, Berlino e Roma, dove ora risiede. L’arte di Gomez è intensamente simbolica e trae la sua fonte di ispirazione dalla pittura barocca, in particolare dalla scuola del Caravaggio. I suoi temi preferiti sono quelli leggendari, e ama rifarsi alla mitologia greca e a quella cristiana. Il suo tratto preciso è ispirato da ricerche sull’uomo, sul suo corpo sia nei momenti di bellezza che di decadimento e, soprattutto, da quanto traspara dalla sua anima, negli attimi in cui emerge il bene dal male, o il male dal bene. La sua tecnica, minuta e attenta, ricerca la simmetria e la luce, avvalendosi sempre di contrasti e di potenti dicotomie tra bellezza e orrore, forza e debolezza, vincitori e vinti, libertà e schiavitù, vita e morte. Gomez è prevalentemente autodidatta nell’uso di oli, colori acrilici o bombolette che utilizza per dipingere tele, muri, ferro o specchi. Ha realizzato muri in molte città, tra cui Roma, Berlino, Londra, Barcellona e Mumbai.