Ecco un report che testimonia l’attività di accoglienza predisposta al Giardino dei Cinque Sensi, scritto da quattro bambini della II° classe della scuola elementare di Poggio Nativo (RI)

Contentissimi di aver visitato i Monti Lucretili

Di Alessio, Raffaele, Angelo e Cosmin

La gita ai Monti Lucretili è stata una delle più belle ed entusiasmanti della nostra vita scolastica.
Le due simpatiche signore, Laura e Giuseppina (guardaparco e operatrice del Servizio Educazione Ambientale, n.d.c.), ci hanno fatto da guida per tutto il tempo.
Siamo partiti la mattina presto con il pullman e arrivati lì dopo quasi un’oretta di viaggio Laura e Giuseppina ci hanno accolti e insieme siamo arrivati nel “GIARDINO DEI CINQUE SENSI” chiamato così perché in quel giardino si possono sfruttare tutti e cinque i sensi, su tutti l’olfatto perché lì c’erano delle piante che profumavano.
Più avanti ci siamo fermati al conservatorio (il Centro Visita, n.d.c.), dove c’erano degli animali imbalsamati fantastici come il tasso, la donnola, e degli uccelli. Passata circa mezz’ora lì dentro siamo andati a mangiare qualcosa nel giardino sotto l’ombra degli alberi. Vicino al giardino c’erano delle rocce che raffiguravano delle immagini come quella di una donna sdraiata (sculture in travertino, n.d.c.).
Finito di mangiare arrivò la sorpresa che tutti noi aspettavamo, un signore con due gabbie che contenevano due bellissimi uccelli, una POIANA e un GHEPPIO. Questo signore ci fece vedere con molta attenzione uno dei due uccelli (il Dr. Antonio De Marco, del Parco Faunistico Piano dell’Abatino che in quel giorno ha liberato i due rapaci) […]
Dopo siamo andati di nuovo sul pulmino per poi scendere vicino ad un sentiero che ci avrebbe portati a vedere un nido d’aquila sopra una montagna e magari anche l’aquila.
Mentre percorrevamo la strada molto stretta e un po’ pericolosa (il “sentiero dell’aquila”, n.d.c.) abbiamo trovato delle cose molto interessanti come impronte di tassi ed escrementi di volpe.

Più in là purtroppo due di noi sono stati punti da dei  calabroni ma per fortuna le guide li hanno medicati per bene. Giunti finalmente a destinazione abbiamo intravisto il nido dell’aquila ma senza l’animale all’interno. Dopo poco siamo dovuti tornare indietro al pulmino che ci aspettava; durante la strada per deviare il nido di calabroni ed evitare che questi pungessero qualcun altro di noi siamo passati in mezzo ad arbusti e legni pieni di spini ma piano piano tenendoci per mano, uno alla volta siamo riusciti a sorpassare il nido senza che nessuno ne sia uscito ferito.
Dopo altri dieci minuti di cammino siamo finalmente arrivati al pulmino tutti stanchi ma contentissimi di aver visitato i Monti Lucretili.

Il Giardino dei Cinque Sensi