Dall’ intervento del Commissario  Marcello Vasselli

 “Riunire Parco e comunità locali” sarà il filo conduttore del mio intervento. Che è d’altra parte anche il filo conduttore del lavoro che svolgo da due anni e mezzo come commissario. Perché, come ho più volte affermato, un Parco Naturale non ha futuro, non può sopravvivere se non è amato dai suoi cittadini.
Anche la mostra fotografica che abbiamo voluto allestire qui oggi ha lo stesso fine, ed è un invito ai cittadini dei 13 Comuni a vedere con occhi nuovi e più attenti le ricchezze del territorio. Lo sguardo del fotografo ci permette di cogliere quello che nella quotidianità non vediamo. E quando si tratta di un fotografo appassionato e professionale, che vive ogni giorno i monti e i borghi del Parco, come Mario Ventura, il risultato è assicurato.
L’aggiornamento del Piano d’Assetto, arriva dopo quasi 20 anni dalla sua realizzazione, e dopo oltre 15 anni dall’approvazione. E’ un momento importante, perché il Piano d’assetto è lo strumento che detta tutte le regole del territorio.
Il lavoro di rielaborazione, partito nel 2012 con la richiesta dei fondi necessari, è stato lungo e meticoloso, perché non volevamo sprecare la grande occasione che veniva offerta al Parco di riconciliarsi con questo territorio, con i suoi cittadini, con i suoi amministratori.
Dico riconciliarsi perché non può essere taciuto o dimenticato che durante questi anni passati molte e numerose sono state le occasioni ed i motivi di tensione e le contrapposizioni fra le comunità locali ed il Parco, che troppo spesso è stato interpretato come un rigido controllore pronto a reprimere ogni attività.
Non sta adesso a noi giudicare dove fossero le colpe, ma certamente era nostro dovere indagare sui motivi di tante incomprensioni, per superarle. Il Piano del Parco, le sue regole, erano sicuramente uno dei motivi di lamentela e di attrito fra Parco, Enti locali e popolazione. Le norme del Piano venivano giudicate eccessivamente penalizzanti, e tali da essere d’intralcio ad ogni attività, ogni sviluppo, ogni possibile collaborazione con il territorio.
Comuni e cittadini lamentavano zonizzazioni non sempre rispondenti alla realtà del territorio, eccessi di vincoli di tipo naturalistico su aree agricole produttive, difficoltà di interpretazione e genericità di alcune normative. E la sempre presente lagnanza relativa alla necessità di dover richiedere al parco Nulla Osta anche per opere di minima entità e di nessun impatto, magari già autorizzate dal Comune o anche dalla Regione.
Oggi non vogliamo ritornare su queste polemiche, né rivangare il passato, perché riteniamo che oggi inizi una nuova fase nei rapporti fra Parco e Comunità locali. Quindi non parleremo del Piano che c’è stato, che ha comunque avuto il merito di contribuire alla salvaguardia di un territorio prezioso, e se conteneva errori o eccessi, era comunque figlio dei tempi in cui è stato redatto.
Ora vogliamo parlare invece del nuovo Piano: questo arriva dopo 15 mesi di incontri, concertazione, confronti, assemblee pubbliche e attività di ascolto che si è sviluppata in molti modi.
Era una precisa volontà dell’Ente e del suo Commissario che questo nuovo piano nascesse sotto una buona stella, e fosse lo strumento per riunire Parco e comunità locali, perché Parco e comunità locali sono già unite da un interesse comune, quello della tutela e dello sviluppo del loro territorio.
Per fare questo abbiamo messo in atto tutti gli strumenti possibili, e oggi possiamo dire che il risultato che ci proponevamo sopra ogni altro è stato raggiunto: il parco collabora con uno spirito nuovo e più costruttivo con gli enti e con le comunità locali, e questo strumento che oggi vi verrà presentato è il frutto anche e soprattutto di questa collaborazione.
E’ il frutto del lavoro di un gruppo di progettisti esperti che hanno messo la loro tecnica e la loro esperienza al servizio di questo territorio, e che ringraziamo per il lavoro svolto e l’impegno che ci hanno messo. E’ il frutto della collaborazione dei nostri uffici, che hanno partecipato con entusiasmo e disponibilità al lavoro e messo la loro esperienza a disposizione dei progettisti.
E’ il frutto del rapporto costruttivo e aperto, a volte anche serrato ma comunque franco, che su questo argomento abbiamo avuto con le amministrazioni comunali. E’ il frutto della partecipazione dei cittadini, che hanno contribuito con critiche, suggerimenti, consigli, richieste.
Da ultimo ma non per ultimo, è il frutto dell’impegno mio e del direttore Laura Rinaldi, perché abbiamo seguito costantemente e in prima persona tutti i lavori e tutti gli incontri. Da novembre 2014, cioè da quando abbiamo firmato il contratto con la società incaricata, abbiamo con essa lavorato di concerto e speditamente. C’eravamo impegnati ad adottare il Piano entro la fine di marzo, ma la delibera di adozione è già pronta, ora si tratta solo di riordinare le carte e firmarla nei prossimi giorni.
Insomma, è il frutto del lavoro e dell’impegno di tutto il territorio nelle sue molteplici espressioni, e noi confidiamo che sia una base di ripartenza per questo Parco.
Il Piano affronta e risolve con sapienza e metodi innovativi i problemi riscontrati nel passato, contribuisce alla salvaguardia e alla valorizzazione del nostro prezioso patrimonio naturale, e nello stesso tempo contribuisce a tutelare e sviluppare le nostre attività agricole e i nostri paesi. Riconosce e assegna la stessa dignità alle secolari faggete dei monti e agli storici oliveti dei nostri campi. Rivede con un criterio di equità e reale esigenza di tutela la perimetrazione, escludendo le aree più urbanizzate, i paesi che dal vecchio piano erano spesso tagliati a metà, creando disparità di trattamento e malcontenti magari su due fronti della stessa strada, e includendo in cambio aree invece ricoperte da boschi o comunque di valore ambientale.
Affronta con coraggio e trasparenza problematiche anche difficili e spinose, come le antenne di Monte Gennaro, indicando la strada per affidare la soluzione e la gestione futura agli enti pubblici interessati, come deve essere in presenza di rilevanti interessi collettivi. Indica strade e soluzioni innovative per coinvolgere i cittadini, gli agricoltori, i giovani nella creazione e gestione di servizi e iniziative che fino a ieri venivano considerate proprie del Parco e che invece potranno trasformarsi in opportunità di nuova occupazione o integrazione di reddito.
Il Piano verrà trasmesso alla Regione appena trascorsi i 60 gg. necessari alle osservazioni dei cittadini. Noi confidiamo, Assessore Buschini, che la Regione lo esamini e lo renda operativo in breve tempo, per non deludere di nuovo le aspettative della nostra comunità. Voglio sottolineare infine che il Piano ha già ottenuto riconoscimenti, attestati, apprezzamenti da parte di funzionari e tecnici che lo hanno esaminato durante il percorso.
I contenuti ve li illustreranno meglio i tecnici che lo hanno redatto, io mi limito a dire che si tratta di una pietra miliare nella storia di questo Parco, e che da oggi, su questa solida base, ci aspettiamo che il Parco sia vissuto anche dalle Amministrazioni e dalla popolazione come un loro patrimonio, un amico, un compagno di viaggio e di lavoro, un riferimento ed un aiuto per gestire sempre meglio questo territorio meraviglioso e aiutare la popolazione a viverci sempre meglio.

Dall’intervento del Direttore Laura Rinaldi

Oggi per tutti noi è “una giornata particolare”.
–    Lo è perché abbiamo, grazie al Sindaco Palombi ed al suo predecessore, che ringrazio, una sede adeguata ai nostri bisogni, da ascrivere alla nostra perseveranza;
–    Lo è perché presentiamo il risultato del lavoro svolto, nei modi e nei tempi che il Commissario ha indicato, e che i tecnici illustreranno con dovizia di particolari;
–    Lo è perché tutto ciò accade in presenza del nostro Neo Assessore e Neo Direttore, ai quali facciamo gli auguri per l’incarico ricevuto che, siamo certi, sarà onorato nel miglior modo possibile,
–    l’Assessore, forte della sua volontà di giovane politico chiamato ad un gravoso ed importante compito;
–    il Direttore, forte dell’esperienza maturata nella conduzione dell’Agenzia Regionale Parchi e dell’operatività svolta in tanti anni nel nostro stesso ambito d’azione.
Sono sicura che ci ascolteranno e ci sosterranno, ovviamente aspettandosi da noi il massimo dell’impegno.
Un occhio attento ed amico, ci osserva e ci segue anche dal Consiglio Regionale, con il Consigliere On.Marco Vincenzi, nostro conterraneo e il Consigliere On.Cristina Avenali, che ha sempre manifestato grande sensibilità verso le nostre esigenze.
Il loro ruolo sarà di primaria importanza, quando i Piani arriveranno in Consiglio, per l’approvazione regionale.
La nostra azione si amplifica e si sviluppa non solo in funzione del Piano che andiamo ad approvare, ma ad un intero ed ambizioso programma che intendiamo concretamente portare avanti.
Uno sguardo al passato per elencare i recenti obiettivi che con grande impegno abbiamo raggiunto. Cito alcuni fra i più significativi, all’interno delle azioni sviluppate nei vari POR:
–    realizzazione di 230 Km di rete sentieristica;
–    manutenzione, segnaletica orizzontale e  verticale;
–    apertura del Museo di Vicovaro e del Museo di Moricone che, insieme a quello di Percile di prossima apertura (in accordo con l’Università Roma Tre e il Museo Pigorini), andranno a comporre il Polo museale, che sarà inserito nella Rete museale regionale;
–    recupero del sentiero che porta alla “Montagna Spaccata”, attraverso un’azione di riqualificazione ambientale;
–    recupero del sito archeologico “Madonna dei Ronci” nel Comune di Roccagiovine, con la partecipazione della Sovrintendenza Archeologica di Roma.
Una proiezione verso un futuro che dovrà trovare risposte attraverso la redazione:
–    del PPPES (Programma Pluriennale di Promozione Economica e Sociale): l’obiettivo del Piano è quello di superare l’interesse di ambito strettamente municipale, dando risposta alle aspettative di sviluppo socio-economico di che vive e lavora nell’intero territorio, valorizzando quello straordinario connubio di beni ambientali e storico-culturali che così fortemente caratterizza il paesaggio lucretile. Il nuovo Piano di intervento sarà, in tal modo, diretta emanazione della concertazione fra l’Ente e tutti i Comuni facenti parte la comunità del Parco.
Da questa articolazione strategica, si scenderà poi sul piano operativo, configurando, di volta in volta, percorsi funzionali ai vari strumenti di finanziamento:
–    progetti a valere sul Piano di Sviluppo Rurale;
–    progetti sistemici per la partecipazione ai Gal;
–    progetti da presentare sul POR-FERS, per le piccole e medie aziende del territorio;
–    progetti da presentare sul POR-Formazione (stage formativi per scuole superiori liceali; servizio civile di affiancamento al personale per i giovani del territorio, a tal proposito abbiamo presentato un progetto, a valere sui fondi Governativi della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che vedrà occupati 9 persone 6 su Palombara 3 su Vicovaro. Ancora si possono presentare progetti sul Programma Operativo Nazionale  PON-Riqualificazione ambientale.
Una strategica ed innovativa iniziativa la assumeremo per il riconoscimento dei Crediti Carboniosi, per dare valore alla risorsa più importante che abbiamo, cioè la conservazione del verde.
Un tematica poco conosciuta nella nostra Regione, ma di grande attualità per il forte interesse mostrato da numerose imprese ad acquisire sul mercato dei crediti quanto rappresentato dai territori verdi.
Una modalità di fundraising di enorme importanza in un momento di oggettiva difficoltà per gli Enti locali nel reperimento di risorse finanziarie.
In definitiva, grazie ad un’attenta pianificazione delle strategie e ad un’organica traduzione delle stesse in proposte operative sostenibili finanziariamente, un parco come il nostro, con 18.000 ettari di territorio (costituito per lo più da aree a verde che fin qui hanno rappresentato un costo), può dunque concretamente intraprendere un percorso virtuoso di valorizzazione della sua gestione.
Concludo ringraziando in particolare tutti i Sindaci della comunità: con essi abbiamo costruito una rete di scambio di informazioni che è stata la base per il rilancio del nostro e del loro ruolo, come vettori di sviluppo territoriale.
Così dovrà rimanere la dialettica fra noi nel prossimo futuro, qualunque sia l’argomento sul tavolo di discussione, in modo da sostenere collegialmente quelle spinte propositive che, nel reciproco interesse, producono valore aggiunto per i cittadini.
Infine, un doveroso ringraziamento a tutto il personale: gli operai, le donne delle pulizie, l’ufficio di comunicazione e Sit, l’ufficio ambientale e l’ufficio tecnico. Ognuno ha partecipato allo sviluppo dell’attività del Parco e ai risultati raggiunti; segno di una ritrovata unità interna, dimostrativa di una crescita dell’organizzazione e dell’efficienza gestionale, che avevano rappresentato pesanti difetti nel passato.
Non tutto è stato compiuto, ma siamo a buon punto e, soprattutto, siamo motivatissimi ad andare avanti nella strada tracciata.

Un ringraziamento particolare va al fioraio Frezza  e al bar Roses di Palombara Sabina per la loro disponibilità.

  
Notizia del 29/02/2016