Castel del Lago. L’incastellamento della Valle del Licenza

Sul rilievo che sovrasta il Lago Fraturno, in località Rovine Morella, sono stati rinvenuti i resti dell’insediamento medioevale di Castel del Lago. Non resta molto di quello che una volta doveva essere un agglomerato di diversi edifici con una struttura muraria di fortificazione: solo una muratura sul limite della scarpata, alcune murature minori, tracce di allineamenti di pietre e materiale di costruzione sparso, tutto avvolto da una vegetazione che rende ancor più problematica la loro individuazione. L’insediamento di Castel del Lago, inizialmente costituito da case rurali in ordine sparso, fu donato all’Abbazia di Farfa nel XII secolo. La sua posizione strategica, sullo spartiacque fra i fiumi Aniene e Turano, fu all’origine delle mire delle potenti famiglie romane, che nei secoli si alternarono quali proprietari del fondo. Un documento del 1116 relativo al Concilio Lateranense testimonia come l’Abbazia di Farfa si lamentasse dell’usurpazione di alcuni beni, fra i quali Castel del Lago, divenuto feudo dei Colonna di Riofreddo. Concesso da Bonifacio VIII alla famiglia Orsini, risulta diruto nel 1492. Quando nel ‘600 l’insediamento entrò in possesso dei Borghese, l’area era caratterizzata dalla presenza di coltivazioni agricole e ampi spazi ormai adibiti a pascolo.

On the hill that overlooks Lake Fraturno the remains of the medieval town of Castel del Lago were found. Not much remains of what must once have been a cluster of several buildings with a fortification wall, now ruins surrounded by vegetation. The Castel del Lago castrum history is marked by the alternating periods of influence of the Abbey of Farfa and the aristocracy families which for a shorter or longer period took possession of it. From Colonna family to Orsini and, then, Borghese ones, who acquired in the seventeenth century an area characterized by the presence of agricultural crops and plenty of space now used as pasture, surrounding a ruined fortified structure.
La Valle del Licenza in epoca medievale
Nell’altomedioevo la Valle del Licenza era caratterizzata dalla presenza di piccole unità insediative sparse, i cui occupanti erano principalmente dediti all’agricoltura e alla pastorizia. L’intera valle apparteneva al Patrimonium Sancti Petri, suddivisa in due diocesi, quella della Sabina e quella di Tivoli.
Tra il 960 e il 1012 la famiglia Crescenzi-Ottaviani fu protagonista del processo di incastellamento della valle, entrando in possesso di numerose proprietà, spesso a danno dell’Abbazia di Farfa, il cui declino era cominciato con la fine dell’impero carolingio.
Con l’avvento di Ottone III di Sassonia l’abbazia recuperò prestigio e potere, riacquistando gran parte dei propri possedimenti, tra cui il castrum di Castel del Lago, ma si trattò di una parentesi storica relativamente breve. Già nel XII secolo, molti possedimenti erano tornati nuovamente in possesso dell’aristocrazia signorile e, in particolare, della famiglia Orsini, ad eccezione degli insediamenti di Petra Demone, rimasto in possesso dell’abbazia, e Castel del Lago, feudo della famiglia dei Colonna. Il XV secolo vide un progressivo frazionamento dei castra fra famiglie nobili, processo inverso a quello che portò alla loro formazione (il castello come unico centro di potere); per fare un esempio, il castrum di Castel del Lago si trovava sotto l’influenza di tre famiglie nobili: Colonna, Orsini e Atti di Todi. È questo il periodo storico caratterizzato da un processo di abbandono di molti insediamenti, fenomeno che interessò nella Valle del Licenza i castra più lontani dall’arteria fluviale del Licenza e dalla viabilità di fondovalle (Castel del Lago, Macla, Petra Demone, Spogna). A tal riguardo, lo storico francese Toubert ipotizza che siano sopravvissuti i castra più forti a livello produttivo ed economico e che si siano invece progressivamente spopolati quelli inizialmente più potenti per la loro posizione strategica in altura.