L’Accademia dei Lincei e l’anfiteatro linceo

Il 17 agosto 1603 il giovane Federico Cesi detto “Il Linceo”, studioso di scienze naturali, fondava a Roma l’Accademia dei Lincei, insieme con gli amici Giovanni Heckius, medico, Francesco Stelluti, matematico, e Anastasio de Filiis, studioso di meccanica. L’Accademia, che può essere considerata la più antica del mondo, avendo annoverato tra i suoi primi soci Galileo Galilei, si proponeva allora come oggi di “promuovere, coordinare, integrare e diffondere le conoscenze scientifiche nelle loro più elevate espressioni nel quadro dell’unità e universalità della cultura…”. Il suo simbolo è la lince, felino dalla vista acutissima, a rappresentare il grande spirito di osservazione dei soci Lincei.
L’Accademia dei Lincei non è una semplice associazione di studiosi, perché l’idea del giovane Federico Cesi è più innovativa e lungimirante: l’associazione deve essere espressione di un senso di comunione e di fratellanza, la lincealità, di ispirazione francescana, che miri a soddisfare il desiderio di conoscenza nell’ottica di una mutua collaborazione. L’attività dell’Accademia oggi spazia nei campi delle scienze matematiche, fisiche e naturali, nonché in campo storico e umanistico, abbracciando ampi settori della conoscenza umana.

On August 17th 1603 the young natural scientist Federico Cesi, known as “The Linceo”, founded the Accademia dei Lincei in Rome , together with his friends, the doctor John Heckius, the mathematician Francis Stelluti and the student of engineering Anastasio de Filiis. The Academy, which today can be considered the oldest in the world, having counted among its first members Galileo Galilei, proposed to “promote, coordinate, integrate and disseminate scientific knowledge at its highest level as a part of unity and universality of culture …”. The symbol of the Academy is a lynx, a sharp-eyed cat which represents the great attention to details of the Academy members.
Federico Cesi, talking to his academic collegues of Monte Gennaro, often used the expression Jandarius nostrum, and this, not because the mountain was located in San Polo dei Cavalieri, a fief of the Cesi family between 1558 and 1678, but above all for the affection he felt towards a place where he pleasantly returned for his botanical explorations. In a report written by the doctor Johan Faber, in memory of a beautiful day he spent hiking, in October 1611, it is possible to read about the Amphytheatrum Lyncaeum, which resembles the Pratone of Monte Gennaro.

L’Anfiteatro Linceo
L’espressione Januarius nostrum con cui Federico Cesi, parlando con i colleghi accademici, si riferiva al Monte Gennaro non nasceva solo dal fatto che il monte si trovasse compreso nel territorio di San Polo dei Cavalieri, feudo dei Cesi tra il 1558 e il 1678, ma da un moto affettivo dello studioso verso un luogo dove piacevolmente tornava per le sue esplorazioni botaniche. Ma negli scritti del Cesi, come in quelli dell’amico linceo Johan Faber, medico tedesco che esercitava presso l’Arcispedale di Santo Spirito a Roma, compare anche l’Amphytheatrum Lyncaeum.
I dubbi sull’identificazione di questo luogo “mitico” sembrano fugati dalla lettura di una relazione manoscritta da Faber con cui lo stesso ricordava le emozioni di una bella giornata di escursioni avvenuta in data 12 ottobre 1611 in compagnia del Cesi e di altri tre studiosi lincei. Egli racconta come i cinque botanici “si recarono all’altissimo e ricchissimo delle erbe più rare Monte detto di S. Gennaro, sotto il quale fa mostra di sé in tutto il suo meraviglioso splendore l’Anfiteatro Linceo, per godere della raccolta più che della semplice osservazione delle piante”. Appare abbastanza chiaro come Faber si riferisse al Pratone di Monte Gennaro. La relazione manoscritta, oltre a svelare questo mistero, contiene un elenco di 41 specie di piante osservate e raccolte durante l’escursione.