Il legno morto. Habitat e fonte alimentare

Passeggiando lungo i sentieri boscati del parco è facile imbattersi in alberi vecchi di grandi dimensioni, spesso dalle forme così bizzarre da lasciar correre l’immaginazione, oppure alberi cavi in decadimento, grossi tronchi spezzati dai fulmini, rami a terra caduti dopo nevicate e ceppi ricoperti di muschio.

Tutto ciò viene definito, nel linguaggio tecnico, “legno morto” o “necromassa”.

La sua presenza non indica che il bosco sta morendo, anzi denota un buon livello di naturalità e conservazione, e costituisce una caratteristica tipica dei boschi naturali, privi di utilizzazioni per ricavare legname. Perché il legno morto è così importante? Moltissime specie utilizzano il legno morto come habitat o come fonte alimentare. Queste specie possono essere funghi, muschi o licheni per il mondo vegetale in senso lato, insetti, molluschi, uccelli e mammiferi per il mondo animale. Dunque, un albero morto può essere paragonato ad un condominio, esso è paradossalmente ricco di vita e di piccoli animali spesso sconosciuti all’immaginario comune. L’importanza del legno morto in un bosco è ormai consolidata, tanto che all’interno di un’area protetta, come quella del Parco Naturale dei Monti Lucretili, per poter gestire e utilizzare il legname, i cittadini privati sono obbligati ad osservare specifiche misure di mitigazione tra le quali vi è proprio il rilascio degli alberi morti in piedi o al suolo.

Non solo, alcune azioni di conservazione della biodiversità, previste da importanti progetti dell’Unione Europea, prevedono proprio l’abbattimento di alberi per la creazione di legno morto.

Walking along the trails of the park, it is easy to stumble upon giant old trees, often of a bizarre shape, or hollow trees in state of decay, large tree trunks split by lightning, branches fallen on the ground after snowfall, and stumps covered with moss. All of these are summarized by the technical term deadwood. Its presence doesn’t mean that the forest is dying, it indicates quite the contrary, a high level of naturalness and conservation. Why is deadwood so important? A vast number of species find their habitat in the deadwood and use it as a food source. A dead tree is paradoxically full of life; the small animals living there are often unknown to the collective imagination. A lack of deadwood in a forest is a symptom of impoverished biodiversity and creates imbalances in the mechanisms regulating forest ecosystems.

Some insects, fungi and bacteria decompose the wood, facilitating the development of other plants and creating shelter and simple nutrients for other organisms. The woodpecker excavates with its peak into the trees feeding on the wood-eating insects, whereas mammals, like dormice, weasels and bats, use the holes as night shelter or during hibernation.

Gli organismi xilobionti

La categoria degli xilobionti (dal greco xilos che vuol dire legno e bios che vuol dire vita), include oltre agli organismi xilofagi, ovvero quelli che si nutrono del legno, anche quegli organismi che durante una delle loro fasi di vita dipendono dalla presenza del legno morto.

Esso rappresenta dunque una vera e propria nicchia ecologica per molti animali. La sua assenza in un bosco è sintomo di minaccia per la biodiversità e crea degli squilibri nei meccanismi di regolazione dell’ecosistema bosco. Alcuni insetti, funghi e batteri sono fra i pochi esseri viventi in grado di digerire la lignina e la cellulosa (componenti del legno). Essi aiutano in questo modo il bosco a smaltire i rifiuti, che altrimenti si accumulerebbero e limiterebbero lo sviluppo di altre piante. Con la loro azione demolitrice creano rifugi e sostanze nutritive semplici per altri organismi. Vi sono poi animali come il picchio, che scava con il becco negli alberi per nutrirsi degli insetti che mangiano il legno, oppure mammiferi, come ghiri, donnole e pipistrelli, che utilizzano le cavità come rifugi notturni o per il loro svernamento.