Gli alberi monumentali sono esemplari che, per le loro caratteristiche di dimensione, età, valore storico o paesaggistico, costituiscono un unicum, tale da essere ritenuto meritevole di conservazione. In Italia sono tutelati dalla recente Legge 10/2013 ed esiste un elenco di alberi monumentali aggiornato dal Corpo Forestale dello Stato con cadenza annuale. Solo nel Lazio sono presenti 79 alberi, tre dei quali nel comune di Scandriglia: il cerro a Fonte degli Schiazzi, la roverella a Madonna della Quercia, l’olmo campestre in località Casalettoitato.
Il cerro di Fonte degli Schiazzi, lungo la strada che collega Scandriglia ad Orvinio, è un maestoso esemplare alto circa 18 metri e con una circonferenza del fusto di circa 4 m. Il cerro (Quercus cerris) è una specie a crescita rapida, tanto da essere spesso utilizzato come legname da taglio: per questo motivo, spesso le cerrete sono soggette ad un regime di taglio ceduo, ed è raro che un esemplare raggiunga dimensioni di particolare rilievo. In condizioni normali, in assenza di taglio, la cerreta evolverebbe naturalmente verso il bosco d’alto fusto, con numerosi individui di grandi dimensioni. Si stima che il cerro di Fonte degli Schiazzi possa vantare un età di oltre 400 anni.
The monumental trees have to be preserved because of their size, age, historic or scenic value. In Italy they are protected by law and there is a list of
monumental trees annually updated by the State Forestry. Only in Lazio there are 79 trees, three of which in the municipality of Scandriglia: the
turkey oak of Fonte degli Schiazzi, the pubescent oak in Madonna della Quercia, the elm in the locality of Casalettoitato.
The Fonte degli Schiazzi turkey is a majestic specimen about 18 meters high and with a 4 m trunk circumference. It is estimated that the turkey oak may be aged over 400 years.
Le quercete
I boschi di sclerofille dei Monti Lucretili interessano prevalentemente il piano collinare del Parco, sino a circa 600 metri di quota. Si tratta di boschi misti, generalmente a dominanza di leccio (Quercus ilex) o di cerro (Quercus cerris), a seconda delle stagioni.
Le leccete si sviluppano dove sono presenti condizioni climatiche miti, con inverni non eccessivamente rigidi e piovosità modesta. Al leccio si affiancano specie tipicamente termofile, come la roverella (Quercus pubescens), il carpino orientale (Carpinus orientalis) e l’orniello (Fraxinus ornus). Il leccio, in particolare, è una quercia termofila, ma necessita di una certa umidità atmosferica, pertanto a bassa quota la troviamo negli ambienti più freschi e ombrosi, mentre alle quote più elevate predilige le rupi assolate. Di particolare interesse naturalistico e paesaggistico è la fitta lecceta del Monte Matano.
Il cerro predilige, invece, temperature più fresche e non ha particolari esigenze per quanto riguarda il suolo, purché ci sia disponibilità di acqua. Le cerrete pure sono piuttosto rare, mentre spesso il cerro si presenta affiancato alla roverella oppure, alle quote più elevate, al faggio (Fagus sylvatica) e al carpino nero (Ostrya carpinifolia).