Gli insetti. Gli abitanti silenziosi del Parco

Gli insetti dei Monti Lucretili sono uno degli ultimi ‘misteri’ scientifici del Parco, dato che sono uno dei gruppi faunistici meno studiati. Eppure questi abitanti silenziosi dei boschi e dei prati sono ovunque, basta fermarsi un attimo e guardarsi attorno: libellule, grilli, farfalle, formiche, api e così via.
Ogni ambiente ha i suoi abitanti tipici, basta saperli osservare. Nelle pozze ed i fontanili troviamo le libellule, gli insetti pattinatori in equilibrio sul pelo dell’acqua, ma anche ninfe e larve di tanti insetti che poi sfarfalleranno. Nelle praterie spiccano numerose le farfalle, molte delle quali di pregio conservazionistico, come la falena dell’edera (Euplagia quadripunctaria), prioritaria ai sensi della Direttiva Habitat, e la licena azzurra del timo (Maculinea arion), specie particolare legata alla compresenza delle piante di timo, di cui si nutre il bruco, e di un tipo di formiche (la pupa si forma nel formicaio). In primavera, con le fioriture, i prati si riempiono di api, fondamentali per l’impollinazione. È sempre nei pratoni, infine, che troviamo gli insetti meno studiati in assoluto a livello regionale, i ditteri, cioè… mosche, tafani e loro simili.

The insects of the Lucretili Mountains are one of the last scientific ‘mysteries’ of the park, as they are the least studied animal group. And yet, those silent inhabitants of the forests and grasslands are everywhere, one just has to stop for a moment and look around: dragonflies, crickets, butterflies, ants, bees and so on.
Every habitat has its typical inhabitants, one only needs to know how to spot them. Dragonflies can be found around wells and fountains, as well as water striders balancing on the water surface, but also nymphs and larvae of many insects that will then metamorphose into flying adults.
The abundance of butterflies is notable in the meadows. Many of them are of great conservation value, like the the Jersey tiger moth (Euplagia quadripunctaria), a priority species under the Habitats Directive, and the large blue butterfly (Maculinea arion). Grasslands are also habitat for those insects less known in the region, dipterous insects, that is flies, horse flies, and their relatives.
Finally, there are the insects of the forest: small, less impressive but very important for the maintenance of the forests’ health. In mature beech forests for example, we often find weevils, coleopterans of the family Cerambicidae that live in tree trunks. But the most important – and numerous – inhabitants of the forest are saproxylic insects, that is, insects that feed on deadwood. It might seem strange, but when a tree dies it becomes an ideal habitat for many species. It has been estimated that deadwood provides habitat for about 30% of the forest fauna.

Gli insetti del bosco

E poi ci sono gli insetti del bosco: piccoli, poco appariscenti, ma importantissimi per il mantenimento del bosco in buona salute. Nelle faggete mature ad esempio troviamo spesso i cerambici, che vivono all’interno dei tronchi. Le loro larve fanno gola ai picchi, che scavano i tronchi per raggiungerle. Ma i più importanti – e numerosi – abitanti del bosco sono gli insetti saproxilici, ossia quelli che si cibano di legno morto. Può sembrare strano, ma quando un albero muore diventa l’habitat ideale per tantissime specie, addirittura si calcola che il legno morto ospiti circa il 30% di tutta la fauna di un bosco. Si tratta per la maggior parte di coleotteri, ma anche farfalle ed imenotteri (lo stesso ordine delle api); i Lucretili ospitano una gran varietà di specie, proprio per l’ampia estensione delle aree di bosco.
L’asportazione del legno morto, praticata per secoli in tutta Europa, ha messo in serio pericolo queste specie, molte delle quali sono oggi a rischio di estinzione e per questo protette. Per questo motivo sono fondamentali per la loro conservazione non solo il mantenimento del bosco in buono stato di salute, ma anche l’adozione di corrette misure di gestione.