A cura di Pro4GEO e AGAT (Associazione Geografica per Ambiente e Territorio)

Università di Roma “La Sapienza” – Museo di Geologia, 20.11.2014

Intervento di Laura Rinaldi
Direttore del Parco Naturale Regionale dei Monti Lucretili

Educazione ambientale: valore ricreativo-didattico legato all’uso degli spazi naturali, attività svolte e progetti in corso nel Parco Naturale Regionale dei Monti Lucretili.

     Salve a tutti, mentre alle mie spalle passano immagini delle nostre attività educative, voglio iniziare il mio intervento con alcuni versi significativi tratti da una poesia del poeta americano Gary Snyder, così da chiarire in modo semplice e profondo tutto il senso di ciò che vi comunicherò durante il mio intervento:

[…] Due parole a voi e ai vostri bambini:
       Restate uniti
       Studiate i fiori
       Viaggiate leggeri.

Gary Snyder

     Nel 1989 una lungimirante Legge Regionale rese ufficiale e noto a tutti che, a pochi chilometri da Roma, esisteva un vasto territorio di circa 18.000 ettari, prevalentemente a bosco, comprendente tredici comuni con circa trentamila abitanti (il Comune di Percile ne conta neanche 300!), che era unico dal punto di vista naturalistico e vegetazionale nonché ricchissimo di testimonianze storiche ed archeologiche particolari. L’istituzione del Parco Naturale Regionale dei Monti Lucretili fu confermata anche a livello europeo visto che 10 mila ettari sono considerati Zona di Protezione Speciale (ZPS) e vi sono ben due grandi siti di interesse comunitario (SIC).

      Ora dato che poi parlerò come richiesto del valore ricreativo-didattico legato all’uso degli spazi naturali, delle nostre attività svolte e dei progetti in corso, voglio prima di tutto dare la parola agli alunni e alle alunne di una piccola scuola del nostro Parco che l’anno scorso ci hanno lasciato queste belle parole durante una sessione del Consiglio delle Ragazze e dei Ragazzi del Parco e all’interno del Convegno che ogni anno dedichiamo al poeta Gianni Rodari “La parola ai poeti e ai bambini”:

     Noi siamo fortunatissimi perché abitiamo nel Parco dei Monti Lucretili. Il Parco è un ambiente naturale dove noi possiamo osservare la natura. Per me il Parco è l’ambiente dove noi piccoli bambini ci possiamo divertire, il Parco se venisse distrutto sarebbe una cosa non giusta, perché si rovinerebbe il nostro ambiente naturale. Noi sappiamo che per mantenere un ambiente naturale ci serve la collaborazione di tutti noi, per collaborare bisogna essere amici, molto amici della natura, perché se non fossimo amici della natura potremmo anche distruggerla. L’ambiente naturale è quell’ambiente che è proprio importantissimo ma non solo questo, l’ambiente naturale può essere un posto dove  due persone si possono innamorare come Alessia e Nicolò. La natura io penso che è il cuore di tutto il mondo.

Valeria Terenzi (Scuola primaria di Licenza)


Parliamo ora del lavoro che facciamo al Parco dei Monti Lucretili nel campo educativo. Innanzitutto alcune doverose considerazioni teoriche e poi passeremo alla pratica…

     La Legge Quadro sulle Aree Protette n. 394/91, all’Art. 1 tra le finalità principali delle aree protette mette in evidenza:
     […] Conservazione e valorizzazione del patrimonio naturale del paese.
    E al comma 3, punto c si parla di: promozione di attività di educazione, formazione […]
    Nel Lazio la L.29/97 sulle aree protette ha ripreso le stesse finalità e infine voglio citare la nostra Dichiarazione di Politica Ambientale del Parco dei Monti Lucretili, del 2007 che tra i principali obbiettivi pone […] la promozione di attività di educazione, formazione e ricerca scientifica, anche interdisciplinare, nonché di attività ricreative compatibili.

     Ora visto che noi operiamo all’interno di un Parco naturale definiamo la Conservazione della Natura, la nostra finalità primaria, come il momento di osservazione, studio, pianificazione e azione locale per la tutela degli ecosistemi e la crescita di una nuova/antica integrazione e armonia fra esseri umani, territorio, piante e animali. Un nuovo modo di intendere e correlare scienza, etica, politica, consapevolezza ecologica e pratica locale.

     Per Educazione Ambientale si può intendere il riconoscimento dei problemi dell’ambiente e l’applicazione di soluzioni pratiche per risolverli, di tipo globale e locale. Alla base di ciò deve esserci la conoscenza, la cura e l’affetto per il luogo dove si vive. Una nuova/antica consapevolezza che può portare a guarire innanzitutto noi stessi e la società, e infine a praticare un modo di vita che porti rispetto alla diversità, stabilità e bellezza della Terra e di tutte le creature (umani compresi) che vi dimorano.
L’educazione ambientale può essere vista sia come attività quotidiana per tutte le età (in questo caso si può parlare anche di Informazione Ambientale), sia come specifica attività per le scuole, comprendente momenti teorici e principalmente momenti pratici (laboratori, visite guidate, escursioni) effettuati tramite: a) elaborazioni di progetti, b) attuazione di questi, c) attività di verifica finale dei risultati.
     Ovviamente in una società orientata ecologicamente dovrebbe essere superfluo parlare di educazione ambientale…

     Un altro senso da dare all’educazione ambientale è quello di Formazione Ecologica, ossia l’apprendimento della consapevolezza profonda del nostro essere in relazione e parte della natura e del pianeta, andando verso una visione biocentrica o ecocentrica ispirata dalla filosofia dell’ecologia profonda (e dai saperi nativi tradizionali) e dalla pratica del bioregionalismo (vivere in un luogo in armonia con la natura). Come si capisce in questo modo si amplia il concetto di educazione ambientale che come per definizione vede l’uomo al centro del suo ambiente di vita in una visione antropocentrica del mondo. In questo senso è importante sapere che:
a)    gli esseri umani non sono né padroni, né custodi del pianeta ma solamente una specie, attualmente al vertice della piramide evolutiva, in relazione, con tutte le altre all’interno e in dipendenza dei cicli naturali del pianeta.
b)    Si può avere una speranza per il futuro e un senso per la propria vita solo immaginando un mondo migliore orientato ecologicamente e verso la selvaticità.
     La formazione ecologica è quindi l’insegnamento dei cicli e del linguaggio della natura tramite:
1)    promozione del pensiero sistemico (ecologico)
2)    realizzazione di esperienze pratiche
3)    multidisciplinarietà

     In sintesi il compito del Parco nel campo dell’educazione ambientale e della formazione ecologica dovrebbe essere quello di Laboratorio di Sostenibilità dove praticare un nuovo stile di vita pacifico, sobrio, solidale, sereno, equilibrato e rispettoso della Terra e dei suoi cicli, recuperare il senso del luogo e l’amore per il proprio territorio e dove l’unica crescita accettabile sia quella della coscienza ecologica.
     Per ulteriore chiarezza, e per restare in ambito scolastico, si può affermare che la pratica del pensiero sistemico (un esempio fra i tanti, gli orti scolastici) può aiutare la crescita cognitiva delle bambine e dei bambini che così saranno portati “naturalmente” a formarsi in maniera ecologica e potranno essere messi in grado di realizzare pienamente se stessi e un futuro sostenibile.

Luoghi, progetti e attività

     Dunque per noi tutto il Parco è un luogo adatto per la ricreazione e la didattica e la sua importanza è poter far vivere vari tipi di esperienze a persone di tutte le età, anche diversamente abili con l’utilizzo delle Joelette (una speciale “carriola” da trekking che permette di portare su sentieri di montagna anche impervi persone non più in grado di camminare). Quindi organizziamo escursioni impegnative, visite didattiche o anche intere settimane o week end (due settimane nel Parco si è svolto un interessante corso sulle erbe selvatiche locali).
     Per quanto riguarda le attività con le scuole, il Parco, con il suo Servizio Educazione Ambientale (insieme anche ad alcuni Guardiaparco), ha iniziato a farle nel 2001 in collaborazione con l’ARP, l’Agenzia Regionale per i Parchi del Lazio. All’epoca vennero coinvolti circa un migliaio di bambine e bambini con i progetti Piccole Guide e Guide Esperte e Amici del parco, terminati poi, dopo tre anni, con il 1° Consiglio dei Ragazzi del Parco (ripetuto anche l’anno scorso) che ci fece ben capire, tramite tante significative proposte anche pratiche arrivate quanto la conservazione della natura sia importante per i giovani. Grazie a questi consigli, sogni speranze molte proposte sono state realizzate e altre ancora lo saranno dopo il II° Consiglio realizzato lo scorso anno.
      Nel prosieguo degli anni abbiamo anche creato dei laboratori originali per avvicinare le scuole al territorio protetto ideando un nostro specifico e originale Programma di Educazione Ambientale e Formazione Ecologica con i laboratori sulla creazione di Mappe locali, ossia come prendere coscienza del proprio territorio disegnandolo dopo aver fatto una ricerca naturalistica, storico-archeologica e culturale, l’Orienteering, i Piccoli guardiaparco, l’Etnobotanica sull’importanza delle erbe selvatiche e officinali anche nella medicina popolare, il Lupo e il parco (con Legambiente), la Vita nei fontanili, il Parco del vicino, Orto, in condotta, con Slow Food e la creazione di orti biologici a scuola, e altri ancora. Tutti questi laboratori prevedono sempre delle lezioni in classe e delle uscite nel territorio per camminare, osservare, raccogliere campioni e poi analizzare e commentare tutto in classe.
     Da alcuni anni, sistemando un terreno semiabbandonato, dove già al posto dell’ex mattatoio di Licenza, chiamato localmente “l’ammazzatora”, l’Ente Parco aveva aperto al pubblico un Centro Visita (un’ottima riconversione ambientale…), è stato creata un’area didattica chiamata Giardino dei Cinque Sensi che ora è sede del Servizio Educazione Ambientale. In questa area di circa un ettaro, al centro di una vallata che culmina con la cima di Monte Pellecchia (la più alta dei Monti Lucretili, 1372m), si trovano ampi spazi verdi, alcuni lasciati appositamente semiselvatici, il bosco, il torrente e un bellissimo panorama.
     Il Giardino dei Cinque Sensi è ormai il laboratorio didattico all’aperto ed è frequentato da turisti ma principalmente da scolaresche locali e da tutto il Lazio. All’interno ci sono delle vasche con un campionario di erbe officinali, la possibilità di fare didattica naturalistica nel bosco o lungo il torrente e partire per escursioni di varia difficoltà. Inoltre l’area è anche dedicata a forme di arte nella natura e vi vengono svolti giochi ec.logici
     Un’altra significativa esperienza a cui partecipano le scolaresche è la visita al Parco Faunistico di Piano dell’Abatino (nel Comune di Poggio S. Lorenzo, in provincia di Rieti) convenzionato con il nostro parco che è un centro di recupero di animali selvatici sequestrati o feriti.

     Altri tipi di laboratori attivati negli anni sono dedicati al vivere ecologico con le pratiche del saper fare il pane o la pasta, (un bel laboratorio di educazione ambientale e alimentare viene tenuto tutte le prime domeniche del mese presso la Fiera tradizionale di Osteria Nuova, in provincia di Rieti), il saper riconoscere i vari tipi di olii extravergini di oliva (da quelli del supermercato a quelli biologici prodotti nel Parco) o anche, con il laboratorio il Cittadino verde, saper immaginare una società più orientata verso la consapevolezza ecologica
Tutti questi laboratori sono realizzati non solo nelle scuole ma anche con adulti durante manifestazioni varie e molte belle esperienze le abbiamo fatte con persone non udenti, autistiche o dawn.
     Infine i laboratori dedicati alla fantasia e alla creatività tratti dalle opere del poeta Gianni Rodari, come “La grammatica della fantasia”, il suo libro più famoso e quindi inventare storie ecologiche oppure i Cori dell’Orecchio verde, dove ogni anno centinaia di bambine e bambini cantano nostre canzoni originali create a partire dalle poesie e filastrocche del grande poeta sulla pace, sulla solidarietà, l’uguaglianza e l’amore per la natura, nell’idea, come abbiamo detto all’inizio dell’intervento, che la poesia possa dare un senso ecologicamente profondo alla nostra vita.                        
     Dalla canzone dell’Orecchio Verde (da 10 anni la più cantata e amata dalle bambine e i bambini del parco ecco alcune significative parole di Gianni Rodari, una specie di manifesto dell’educazione ambientale.

Ascolto quel che dicono gli alberi e gli uccelli,
le nuvole che passano i sassi i ruscelli,
capisco anche i bambini quando dicono cose
che a un orecchio maturo sembrano misteriose…

Gianni Rodari (da: Un signore maturo con un orecchio acerbo)

     Per concludere vogliamo presentare il libro Parlare con gli alberi – Il Parco Naturale Regionale dei Monti Lucretili nelle scuole locali dal 2001 per l’educazione ambientale e la formazione ecologica, edito questo anno dalla Casa editrice QUASAR, grazie ad un finanziamento della regione Lazio e a cura di Stefano Panzarasa, Responsabile del Servizio Educazione Ambientale del Parco dei Monti Lucretili.

     Nella 4° di copertina abbiamo voluto sintetizzare le tematiche principali che hanno ispirato il nostro lavoro di educatori durante oltre 10 anni:

La conservazione della natura
La crescita della coscienza ecologica
La pratica della fantasia (omaggio a Gianni Rodari)

     Questo libro racconta per tutti (bambini e bambine, insegnanti, appassionati della scuola e della natura) le esperienze del Parco dei Monti Lucretili nel campo dell’educazione ambientale e della formazione ecologica realizzate dal 2001 durante oltre 10 anni. All’interno si trovano articoli, approfondimenti, schede didattiche, racconti, poesie, giochi ecopacifisti, disegni, fotografie, il tutto con la collaborazione di esperti, insegnanti, scrittori, poeti, bambine e bambini delle nostre scuole.
Molte delle attività presentate e svolte negli anni, sono state ideate in omaggio a Gianni Rodari e alla sua sempre costante presenza nelle scuole italiane, nella speranza che la crescita della coscienza ecologica possa servire a creare quel mondo migliore tanto caro al grande poeta…

     Allegato al libro un cd musicale con 16 canzoni ecopacifiste originali (ballate folk, rock o cantate in coro con bambine e bambini), che hanno ispirato e accompagnato i nosti laboratori didattici, tra cui Orecchio Verde, Buon anno ai gatti, Speranza (testi di G. Rodari), CAMBIA, la ballata dell’orto, La filastrocca della lentezza, facenti parte da anni di vari laboratori anche musicali e registrate in studio o dal vivo con vari musicisti o con i Cori dell’Orecchio Verde dedicati a Gianni Rodari. Dunque il libro raccontato in musica…

     Per finire ringrazio gli organizzatori del Convegno per avermi invitata in rappresentanza del mio Ente per parlare di educazione ambientale, un tema che a noi del Parco dei Monti Lucretili sta molto a cuore.
     Dunque vi invito a venirci a trovare e le nostre manifestazioni ed escursioni le trovate indicate sul nostro sito www.parcolucretili.it.
 

Notizia del 01.12.2014