Chantharellus cibarius (Fr.: Fr.) Fries dal latino cantharus = coppa, cibarius = commestibile.

 

A seconda della regione o della zona i nomi volgari sono diversi: Galletti, Gallinacci, Calletelli, Finferli, Margherita, Giallarella, Cresta de gallo, Cantarello, Ciurrittu, Cricchia di jaddu, Jadduzzu ed altri ancora.

Il Cantharellus cibarius è un fungo di piccole – medie dimensioni dal bel colore giallo tuorlo d’uovo. Il cappello è ondulato, imbutiforme, quelle che potrebbero sembrare lamelle sono, in realtà, pieghe (pseudolamelle) distanti tra loro, anastomosate (collegate trasversalmente tra loro) e fanno parte della carne dell’ intero fungo. Sono deccorrenti sul gambo tozzo che si assottiglia alla base e concolore (dello stesso colore) al cappello.

E’ simbionte e predilige zone umide.

Fruttifica in tarda primavera, in estate e in autunno, nei boschi di latifoglie, aghifoglie e misti (ubiquitario). Raramente è stato trovato anche in altri periodi dell’anno. E’ gregario (numerosi esemplari).

Commestibile dal sapore dolce può essere consumato crudo in piccole quantità.

Ha la carne soda, bianca, fibrosa nel gambo e non viene attacca da larve, l’odore fruttato ricorda l’albicocca.

Se si vuole congelarlo bisognerà prima bollirlo per pochi minuti altrimenti la carne risulterebbe amara. Si può conservare anche sott’olio o sott’aceto. Non è adatto all’essiccazione.

In alcune zone è più apprezzato dei Porcini.

Il Cantharellus cibarius spesso viene confuso dai raccoglitori con l’Onphalotus olearius che, tra le altre caratteristiche, cresce cespitoso ed ha lamelle, provocando serie intossicazioni gastrointestinali. Si raccomanda molta attenzione e nel dubbio ci si può rivolgere agli ispettorati micologici delle ASL che, gratuitamente, determinano i funghi epigei spontanei.

Per raccogliere funghi epigei spontanei la legge prevedeva un tesserino di idoneità rilasciato dalla Regione Lazio (L.R. 32/1998) che ora non è più necessario (L.R. n. 1 del 27/02/2020). Basta avere l’attestato di un corso micologico di 14 ore.

Andando alla ricerca di funghi nei boschi, nelle campagne, nei prati, nei nostri Parchi naturali si può apprezzare la natura e portare a casa questi buoni frutti del bosco.

      Foto 1 : Giuseppe Carletti                                                Foto 2 : Ada Maria Incollà