18/04/2018
Rete natura 2000 – presentazioni attività di monitoraggio anni 2013-2018
Giovedì 8 marzo presso la Riserva Naturale Tevere Farfa, si è tenuto il workshop “Rete Europea Natura 2000” attività di monitoraggio e reporting.
Con il termine Rete natura 2000 si intende il principale strumento della politica dell’Unione Europea per la conservazione della biodiversità. Si tratta di una rete ecologica diffusa su tutto il territorio dell’Unione, istituita ai sensi della Direttiva 92/43/CEE "Habitat" per garantire il mantenimento a lungo termine degli habitat naturali e delle specie di flora e fauna minacciati o rari a livello comunitario. La Rete Natura 2000 è costituita da Zone di Protezione Speciale (ZPS) e ex Siti di Importanza Comunitaria (SIC) ora denominati Zone Speciali di Conservazione (ZSC) e interessa circa un quarto della superficie del Lazio.
I SIC e ZPS sono individuati sulla base della presenza di specie animali, vegetali e habitat tutelati dalle Direttive comunitarie 79/409/CEE "Uccelli", sostituita dalla Direttiva 2009/147/CE, e 92/43/CEE "Habitat" nel PNR Monti Lucretili sono presenti le seguenti aree : per la ZPS – IT6030029 “Monti Lucretili”; e n . 3 Zone Speciali di Conservazione (ZSC) ex SIC: IT6030030 “Monte Gennaro (versante SW); IT6030031 “Monte Pellecchia”; IT6030032 “Torrente Licenza ed affluenti”.
Il convegno era aperto ai dipendenti dei Parchi e delle Riserve regionali, tenuto dalla Direzione Capitale Naturale, Parchi e Aree Protette della Regione Lazio. A livello regionale sono state presentate le attività di monitoraggio con nuove metodologie sulle specie e gli habitat tutelati dalle Direttive Europee uccelli e habitat del progetto Rete Natura 2000.
La presentazione dei manuali per il monitoraggio di specie e habitat terrestri, marini e vegetali è stato il primo punto con il quale si è aperto il convengo. Secondo il personale tecnico la modalità con cui si compilano le schede delle singole specie è importante, in particolare l’attenzione va posta sulle categorizzazioni e le esatte denominazioni. A tal proposito si è incoraggiato l’utilizzo di manuali poiché forniscono esatte metodologie standardizzate riguardo l’espletamento dei monitoraggi nel rispetto conformi degli obblighi previsti dalla normativa vigente: la Direttiva Habitat.
E’ stato poi presentato un piano di lavoro efficace per realizzare schede di monitoraggio inerenti gli ambienti marini. Con tale analisi si è aperta una prospettiva interessante sulla predisposizione di un programma Nazionale di monitoraggio per tutte le specie e gli habitat della direttiva Habitat.
Durante il convegno si è inoltre illustrato il programma denominato “ornitho”: si tratta di una piattaforma d’informazione di ornitologi e birdwatcher italiani, che hanno come obiettivo lo studio, la conservazione degli uccelli, il birdwatching e la loro promozione. Con Ornitho si fornisce dunque uno strumento utile ad armonizzare le attività di studiosi oltre che a svolgere una funzione importanze di ottimizzazione dell’utilizzo delle informazioni e delle conoscenze in merito allo studio in oggetto.
In merito al progetto le aree Naturali protette dovranno affrontare un lavoro in sinergia con la direzione regionale secondo la seguente scaletta:
• Condivisione nazionale dei documenti europei relativi ai reporting: entro l’estate
• Predisposizione (ISPRA) e condivisione di appositi format per la trasmissione dei dati da parte delle Regioni e Province Autonome: primi mesi 2018
• Invio da parte delle Regioni e Provincie Autonome dei format compilati
• Elaborazione di dati e mappe di distribuzione e verifica della
• coerenza con la banca dati Natura2000:
• Condivisione e validazione dei reporting format compilati delle mappe di distribuzione
• Invio del IV report ex ART 17 alla CE.
Il convegno, infine, si è chiuso soffermandosi su un ultimo importante punto: la creazione di gruppi di lavoro tematici e della individuazione dei referenti con l’obiettivo di colmare alcune lacune conoscitive attraverso il IV Reporting Natura 2013/2018.
Notizia del 18 /04/2018