Servizio Educazione Ambientale
Anche se con denominazioni leggermente diverse il Servizio Educazione Ambientale (SEA) nasce nel 2001 con la decisione dell’allora Direttore dell’Ente Parco, Giuseppe Valeriani di aderire alla proposta didattica dell’Agenzia Regionale per i Parchi del Lazio, il Programma GENS (attualmente GENS 2.0).
Dal 2001 l’Ente Parco impegna nell’educazione ambientale il proprio personale tecnico, operaio e guardiaparco con tutte le scuole del territorio protetto. Le attività si estendono poi; su richiesta, anche ad altre scuole di Roma e del Lazio. Tali attività si svolgono all’interno del parco, tramite laboratori, visite guidate ed escursioni con l’intento di fornire conoscenze e contatto profondo con l’ambiente, la natura e la storia culturale ed agro economica del territorio.
Attualmente il SEA ha sede presso il Centro Visita del Giardino dei Cinque Sensi a Licenza, un luogo aperto a tutti dove vengono svolte attività didattiche ed ecoturistiche grazie alla bellezza naturalistica del luogo e alla sua singolarità.
Il SEA comprende personale direttamente assegnato al Servizio ma usufruisce altresì della collaborazione di altri operatori del Parco adeguatamente preparati e impegnati sia nelle attività didattiche che di divulgazione.
Nel corso degli anni al lavoro con le scuole si sono affiancate altre attività legate sia alla didattica che alla promozione: laboratori nell’ambito di feste, fiere, escursioni, visite guidate, iniziative culturali e artistiche.
Il Parco ha dedicato una particolare attenzione alle attività didattiche ecologiche e pacifiste che hanno tratto spunto dal lavoro del grande poeta Gianni Rodari. Maria Teresa Ferretti, moglie di Rodari, sin dal 2007 ha accettato di diventare “Ambasciatrice del Parco dei Monti Lucretili.
Attualmente il Servizio continua a curare i rapporti con le scuole sia attraverso lo strumento regionale del Progetto GENS, sia mediante visite organizzate direttamente con il Parco dalle scuole in maniera autonoma.
Anche nel periodo più difficile del COVID il Servizio ha mantenuto vivo il contatto con le scuole mediante formazione a distanza e successivamente accogliendo all’aperto gli alunni, seguendo tutte le precauzioni del caso, con il coinvolgimento di Associazioni attive nel territorio per lo svolgimento dei Laboratori.
Di recente il Servizio è stato anche coinvolto nel Progetto Ossigeno con la piantumazione di alberi nelle sedi scolastiche cui hanno partecipato bambine e bambini.
Il SEA nel 2016 ha curato la realizzazione di un Campo Internazionale di Volontariato a cui hanno partecipato giovani provenienti da tutto il mondo che si sono occupati della cura e manutenzione di alcuni sentieri del Parco.
Dal 2010 è in essere un Laboratorio di Educazione Ambientale e Alimentare, a cura del SEA, presso la Fiera tradizionale di Osteria Nuova che si svolge ogni prima domenica del mese a Osteria Nuova (Comune di Frasso Sabino – RI).
Nel 2014 il SEA ha curato la pubblicazione del volume “Parlare con gli alberi (Il Parco Naturale Regionale dei Monti Lucretili nelle scuole locali dal 2001 per l’educazione ambientale e la formazione ecologica” Ed. Quasar, con allegato un cd musicale – http://www.edizioniquasar.it/sku.php?id_libro=2021
Nel 2015 i due laboratori dedicati al Consiglio delle Ragazze e dei Ragazzi del Parco sono stati raccontati nella pubblicazione “Dalla parte della natura – (proposte, idee, sogni e speranze), Ed. Quasar”.
Entrambi i volumi sono consultabili presso la biblioteca del Giardino dei Cinque Sensi o si possono ricevere gratuitamente inviando una richiesta motivata ad info@parcolucretili.it
Come Gianni Rodari provò a cambiare il mondo con una filastrocca…
L’incontro con il poeta Gianni Rodari e la sua valenza educativa ecologico-pacifista.
Lo consideravo uno dei più grandi scrittori italiani per l’infanzia, poeta e creatore di bellissime favole ma un giorno è successo qualcosa di più… Circa 10 anni fa, alla fine del 2003 partecipai ad un seminario realizzato dall’Agenzia Regionale per i Parchi del Lazio sul Consiglio del Parco dei Ragazzie tra i materiali ricevuti dall’organizzatrice, Annamaria Cervoni, trovai una filastrocca di Gianni Rodari dove si parlava di un signore che con un orecchio rimastogli acerbo, bambino – verde – riusciva a capire quello che i bambini dicono, i loro sogni, le loro aspirazioni, che i grandi ormai spesso troppo indaffarati anche in cose insensate, non riescono più ad ascoltare e comprendere.
Ma nella filastrocca c’è molto ancora: con il suo singolare orecchio verde l’anziano signore riesce anche a sentire la voce della natura, delle nuvole, degli alberi, degli uccelli, del torrente… quasi un moderno sciamano che riferisce i sentimenti e gli umori degli altri esseri con cui il suo popolo convive nello stesso territorio ed è molto facile in questo passaggio chiave della filastrocca, riconoscere oggi i principi basilari dell’ecologia profonda e del bioregionalismo.
Le voci che sente l’anziano signore, da quelle dei bambini, a quelle del mondo della selvaticità (tanto importante per chi si occupa di parchi e riserve naturali), sono le voci di coloro a cui quasi mai sono riconosciuti i diritti basilari alla vita e al proprio habitat, ma che invece sono sanciti tanto dal buon senso quanto dalle leggi. Per i bambini in particolare il diritto di vivere in posti belli e puliti, di giocare e, perché no, pensare anche a come dovrebbe essere il loro mondo.
I bambini possono anche andare controcorrente rispetto agli adulti e c’è chi dice che assomigliano a volte ai profeti, a coloro che non vogliono più fare compromessi ma vogliono cambiare le cose radicalmente. Rodari come maestro di scuola scriveva simpatiche filastrocche sugli errori, il cui fine non era solo di far conoscere meglio la grammatica ma di insegnare a correggere tante storture della società in cui viviamo. Per lui dai bambini rinascevano l’utopia, la protesta civile, nuovi ideali per cambiare il mondo… Erano gli anni ’50, ’60, e ’70 tra le righe delle sue poesie e filastrocche si può ritrovare anche il moderno pensiero ecologista.
La filastrocca dell’orecchio verde Rodari la scrisse nel 1979, pochi mesi prima della sua morte. Nella sua vasta opera ricorrono tante tematiche, la pace, la solidarietà, il dono, ma forse questa è una filastrocca unica scritta quando ancora il movimento ambientalista in Italia doveva fare i primi passi, una sorta di testamento ecologico… E allora ecco emergere uno dei sensi più profondi dell’essere un grande poeta, un sognatore, un visionario, un ribelle che con la sua sensibilità ci indica in modo pacifico e potente una via per un cambiamento radicale…
Un signore maturo con un orecchio acerbo è una delle cose migliori che Gianni Rodari ci ha lasciato, l’ho musicata e la canto ormai da tanti anni insieme ai bambini delle scuole dove lavoro e quando li sento cantarla con me, divertiti e felici, sono proprio commosso. Forse qualcuno di loro riuscirà veramente a cambiare il mondo…
Da questa semplice ma profonda filastrocca sono nate tutta una serie di iniziative e laboratori dedicati al grande poeta che alla fine sono pure confluiti nel nostro Programma di Educazione Ambientale e Formazione Ecologica in uno dei tre contenitori “La pratica della fantasia”.
Un signore maturo con un orecchio acerbo
Un giorno sul diretto Capranica-Viterbo
vidi salire un uomo con un orecchio acerbo.
Non era tanto giovane, anzi era maturato
tutto, tranne l’orecchio, che acerbo era restato.
Cambiai subito posto per essergli vicino
e potermi studiare il fenomeno per benino.
Signore, gli dissi dunque, lei ha una certa età
di quell’orecchio verde che cosa se ne fa?
Rispose gentilmente: – Dica pure che sono vecchio
di giovane mi è rimasto soltanto quest’orecchio.
E’ un orecchio bambino, mi serve per capire
le voci che i grandi non stanno mai a sentire.
Ascolto quel che dicono gli alberi, gli uccelli,
le nuvole che passano, i sassi, i ruscelli.
Capisco anche i bambini quando dicono cose
che a un orecchio maturo sembrano misteriose.
Così disse il signore con un orecchio acerbo
quel giorno, sul diretto Capranica-Viterbo.
Di seguito si riportano le principali iniziative realizzate nel corso degli anni (dal 2004) nell’ambito di quello che ormai è un vero piccolo grande progetto in memoria di Gianni Rodari e delle sue idee sull’amore per la natura e l’infanzia, la pace, l’uguaglianza, la solidarietà espresse in tante poesie, filastrocche eracconti:
– Consiglio del Parco dei Ragazzi realizzato durante l’anno scolastico 2003/2004 e che ha coinvolto rapprentanti di tutte le scuole del Parco fino alla sessione plenaria realizzata al Castello di Palombara Sabina nel mese di giugno 2004 (si veda articolo a pg…..).
– Laboratorio Coro dell’Orecchio Verde (cori di bambini e bambine che cantano le poesie e filastrocche ecopacifiste di Rodari), che ha realizzato spettacoli in occasione delle feste scolastiche e di manifestazioni culturala (tra cui ricordiamo la presentazione del premio Rodari Città di Roma – Campidoglio 2009, Festival La Torta in Cielo, Roma 2009, eccetera).
– Laboratorio Parlare con gli alberi, ideato su richiesta di una bambina di scuola materna nell’ambito del Consiglio del Parco dei Ragazzi è ora una dei laboratori più importanti della nostra proposta educativa in omaggio a Gianni Rodari.
– Laboratorio La grammatica della fantasia anche dedicato a Gianni Rodari e al suo famoso libro (il cui titolo da dato il nome al laboratorio) dove con varie tecniche “rodariane” (come il famoso “binomio fantastico”) si cerca di inventare storie non violente dedicate al Parco ed alla crescita della coscienza ecologica. Nel laboratorio si cerca anche di capire i limiti delle favole tradizionali (spesso ideate per giustificare i peggiori valori del patriarcato, la violenza, il sessismo, eccetera) modificando anche radicalmente le fiabe tradizionali (si veda anche a pag…… l’incontro con Jack Zipes e altri scritti).
– Gruppo musicale Orecchio verde, composto da dipendenti dell’Ente e a volte da volontari che si è esibito in feste scolastiche e manifestazioni varie anche con brani originalidi propria produzione
– Gemellaggi tra istituti scolastici interni ed esterni al parco in onore delle poesie e delle canzoni di Gianni Rodari che vengono cantate da classi di bambine e bambine che venendo da fuori Parco incontrano il Coro dell’Orecchio Verde della scuola di Licenza(all’interno del Programma Giorni Verdi)
– Convegno “La Parola ai Poeti e ai Bambini” dedicato a Rodari che si svolge ogni anno a Licenza (si veda scheda apposita a pg. …..)
– Festival “La Torta in Cielo” dedicato alle tematiche ambientali di Gianni Rodari, realizzato nel 2009 nell’ambito della Fiera “Vieni in Provincia” a Roma
– Programma Regionale Giorni Verdi, organizzazione di giornate domenicali dedicate a Gianni Rodari nell’ambito della promozione turistica del Parco.
– Vari laboratori didattici e/o spettacoli (Il pane, Parlare con gli alberi, le Orecchiette verdi, La grammatica della fantasia, L’insalata sbagliata – rappresentata e “mangiata” al Teatro Comunale di Poggio Moiano insieme a Slow Food in occasione del Terra Madre Day 2010) realizzati in riferimento a poesie e filastrocche di Rodari.
– Altre pietanze di ispirazione rodariana (Minestrone di Cipollino, Zucca al forno dell’orso) realizzate nell’ambito del Laboratorio di educazione ambientale e alimentare di Grasso Sabino.
– la pubblicazione di materiale editoriali come poster, cartoline, e persino una libretto-raccolta di figurine…
– Inoltre Maria Teresa Ferretti moglie del poeta è stata dichiarata “Ambasciatrice del Parco dei Monti Lucretili” nel 2007, nell’ambito della Festa del Ventennale del Parco.
– Da notare che molte di queste esperienze sono state raccontate nel libro “L’orecchio verde di Gianni Rodari”, a cura di S. Panzarasa, patrocinato dall’Ente Parco e edito dalla Casa Editrice Stampa Alternativa nel 2011.
– Nel 2009 infine il Prof. Pino Boero dell’Università di Genova (già a conoscenza delle nostre attività “rodariane”) ha assegnato una tesi di Laurea all’allieva Federica Piretro sull’educazione ambientale e in particolare sul pensiero ecologico in Rodari facendo sì che l’alliva contattasse il sottoscritto per una serie di informazioni sull’operato dell’Ente in memoria di Rodari. Di seguito un estratto della tesi che maggiormente riguarda l’Ente Parco.
Biografia di Gianni Rodari
Gianni Rodari, nato ad Omegna (VB) nel 1920, da giovane è stato per breve tempo insegnante elementare e musicista, poi giornalista all’Unità e Paese Sera, direttore de “Il Pioniere” e il Giornale dei genitori” e collaboratore del “Corriere dei Piccoli” e “La via migliore”. Come scrittore per l’infanzia, ma sarebbe meglio dire “per tutti”, ha scritto numerosi libri di poesie, filastrocche e racconti, ottenendo un grandissimo successo anche all’estero e diversi riconoscimenti tra cui il Premio Internazionale Andersen (1970), considerato il Premio Nobel per la letteratura per l’infanzia. Alcune delle sue opere principali: Le avventure di Cipollino (Editori Riuniti), Filastrocche in cielo e in terra, Favole al telefono, La torta in cielo (Einaudi), Tante storie per giocare (Editori Riuniti), Parole per giocare (Manzuoli), C’era due volte il Barone Lamberto, Il gioco dei quattro cantoni e Grammatica della fantasia (Einaudi) considerato il suo capolavoro letterario. Gianni Rodari è morto a Roma nel 1980.
Attualmente i libri di Gianni Rodari sono pubblicati dalle Edizioni EL di Trieste.
Il Coro dell’Orecchio Verde
Insegnare… cantando e la canzone Orecchio verde
A cura di Stefano Panzarasa
[…] Or che i sogni e le speranze
Si fan veri come i fiori
Sulla terra e sulla luna
Fate largo ai sognatori.
Da “Sulla luna” di Gianni Rodari
Un’attività didattica realizzata dal Servizio Educazione Ambientale durante tanti anni e che merita un approfondimento particolare in relazione all’interesse riscontrato da parte di centinaia di bambine e bambine delle scuole del Parco (e non solo) ogni anno, è quella musicale.
Io sono da sempre appassionato di musica. A partire infatti dal testo di Rodari che ho musicato nel lontano 2004 (l’ormai famoso Orecchio verde) ho pensato (anche aiutato dal guardiaparco Roberto Pietrosanti) di portare questa mia attività all’interno delle scuole; dopo aver visto che la chitarra, le canzoni suscitavano interesse, attenzione e divertimento sono poi nati i Cori dell’Orecchio verde che hanno cantato tante altre poesie e filastrocche rodariane e in seguito anche altri testi di autori e autrici italiani e stranieri tutti basati sul proporre la consapevolezza ecologica in chiave musicale, divertente e impegnata.
Ecco quindi di seguito i testi che negli anni hanno fatto parte, chi più chi meno, dei repertori dei vari Cori dell’Orecchio verde del Parco.
Tornando a Gianni Rodari si può affermare che Gianni Rodari era un poeta, un visionario, e come ricordarlo nel migliore dei modi se non cantando con bambine e bambini alcune delle sue poesie e filastrocche scritte anche tanti, tanti anni fa ma dove lui già immaginava le tematiche ecopacifiste e di impegno democratico e civile che ormai sono alla base dell’ecologia profonda, del bioregionalismo e nella mente di tutti coloro che ora sono “ritornati” dalla Madre Terra e con lei vogliono sperare in un mondo migliore, con più uguaglianza, solidarietà, pace e … agire!
Gli arrangiamenti di queste canzoni, tutte create dal sottoscritto, sono poi stati fatti insieme ai bambini e alle bambine sapendo “ascoltare” le loro reazioni positive o negative alle mie proposte o proponendo loro stessi. E’ stato poi curioso notare che nel gruppo ecorock “Insalata Sbagliata” in cui io canto e che ho realizzato con alcuni amici musicisti, le canzoni create con i cori hanno continuato ancora a funzionare…
Le registrazioni ascoltabili in mp3, sempre con la voce solista di S. Panzarasa, sono dove possibile dei Cori del Parco (registrate nelle classi), del gruppo Orecchio verde formato da noi dipendenti dell’Ente Parco, del gruppo Insalata Sbagliata e a cura di altri “amici del parco” William Urbinati e Roberto D’Ambrosio. In questo modo e varietà musicali si è reso un vero omaggio a Gianni Rodari che cercava di scrivere “per tutti”, bambine e bambini, adolescenti, adulti…
Le canzoni arrangiate da W. Urbinati e R. D’Ambrosio e la Filastrocca del Natale (arr. Insalata Sbagliata) sono contenute nel cd allegato al libro “L’orecchio Verde di Gianni Rodari”, a cura di S. Panzarasa, Ed. Stampa Alternativa, 2011 che ha avuto il patrocinio dell’Ente Parco.
Le scuole e le insegnanti che vogliono creare Cori dell’Orecchio verde e collaborare con il Parco possono richiedere i testi completi delle canzoni e alcune basi per cantarle. s.panzarasa@parcolucretili.it
Un signore maturo con un orecchio acerbo
(detta anche “La canzone dell’Orecchio verde”)
La canzone dell’orecchio verde
Il pane
Buon anno ai gatti
Ninna nanna per una pecorella
L’insalata sbagliata
Articoli e video
Le avventure di Flora e Arutan
Alunne e alunni della classe seconda della Scuola Primaria di Poggio Moiano.
Un giorno nel piccolo paese di Vivobene, nel Parco dei Monti Lucretili, due bambini, Flora e Aurutan, decisero di andare ad esplorare un boschetto vicino al ruscello Fontefresca.
Il boschetto si chiamava Querceto, era vicino al paese ed era fitto fitto di piante che si innalzavano verso il cielo: querce, faggi, abeti, pini, grandissimi cespugli di rose canine e ginestre. Nel sottobosco, invece, crescevano ciclamini selvatici e viole. Costeggiavano le sponde di Fontefresca bellissimi ciuffetti di primule gialle. Le piccole ma stupende macchie di color blu degli iris, spiccavano in mezzo a tanto verde. Dovete sapere che Vivobene era famoso per gli oliveti e le vigne che gli abitanti del paese coltivavano con grande cura e allegria. L’olio e il vino che producevano erano ricercati in tutta Italia.
Flora e Arutan quel giorno si alzarono all’alba e si incamminarono alla volta di Querceto. Mentre passeggiavano furono attratti da uno scricciolo: erano due scoiattoli che saltellavano sul tappeto di foglie e tenevano nelle zampette due noci. Arutan, veloce come il vento, catturò uno dei due animaletti. Flora decise di chiamarlo Pelosino perchè anche gli occhietti furbi e impauriti erano coperti da una folta peluria. Però i due bambini pensarono che Pelosino senza il suo compagno sarebbe morto di nostalgia, quindi lo lasciarono libero.
Pelosino, con quattro salti, raggiunse l’altro scoiattolo su un albero e Arutan e Flora, alzando gli occhi verso l’alto per guardare i due animaletti, videro una stupenda aquila con le ali aperte che cercava di catturare una lepre. L’aquila era meravigliosa e bambini decisero di chiamarla Suprema perché era la più grande e stupenda tra gli animali che conoscevano. Diedero il nome anche alla lepre che cercava di mettersi in salvo facendo dei salti acrobatici impressionanti e proprio per questo fu chiamata Salt. Flora urlava a Salt:” Corri, non farti mangiare da Suprema!” Arutan, al contrario, tifava per Suprema:” Vola! Vai più veloce del vento!
Acchiappa Salt e in un boccone… mangiala!” la scena era terrificante e il povero Salt finì nel grande becco di suprema che si affretto a raggiungere il suo aquilotto nel nido per nutrirlo. Arutan consolò Flora dicendole:” E’ la natura ! Per sopravvivere l’animale più forte mangia il più debole!” Non aveva finito di pronunciare queste parole che inciampò in qualcosa di pungente: era il Riccetto Spuntone che con molta tranquillità attraversava il sentiero del bosco. Mentre sorridevano nel guardarlo, sentirono un lamento e cominciarono a cercare intorno finchè non scorsero una volpe dalla voluminosa coda rossa intrappolata in un laccio. “Dobbiamo liberarla !” Urlarono insieme i due bambini, ma non avevano con loro nemmeno un coltellino. Come fare? Aurtan cercò nel terreno un sasso piatto e tagliente. Flora accarezzava la volpe, alla quale aveva dato il nome di Rossina, intanto Arutan piano piano cercava di tagliare il laccio.
Improvvisamente una voce minacciosa li impaurì:” Cosa fate voi due?! Chi vi ha dato il permesso di liberare la volpe? Toglietevi da li, altrimenti poveri voi!” E subito sparò un colpo di fucile in aria. I bambini si spaventarono e gli uccelli del bosco svolazzarono da tutte le parti. Una ballerina gialla cadde a terra tramortita dal rumore dello sparo.
Il bracconiere, soprannominato Spavento, stava per acchiappare i bambini, quando alle sue spalle arrivò un grandissimo e inferocito cinghiale che con una sonora musata sul sedere, fece cadere a terra Spavento. Il bracconiere urlava di dolore perché si era slogato una caviglia e Arutan e Flora se la diedero a gambe finchè arrivarono al ruscello di Fontefresca. Si tolsero le scarpe per rinfrescarsi i piedi nell’acqua fresca. All’improvviso Flora urlò:” Aiuto !! Sento un pizzico nel piede!” Era una piccola salamandra con gli occhiali che con le sue quattro zampette si arrampicò fin sopra il ginocchio di Flora che sembrava una pazza per quanto urlava e si dimenava per la paura. Arutan prese la salamandra e la chiamò Esmeralda. Poi cercò cercò di calmare la sua sorellina facendole vedere che Esmeralda era molto pacifica. Mentre si rimettevano i calzini e le scarpe, una gazza ladra si posò sulla spalla della bambina e in men che non si dica, le sfilò un orecchino. Arutan commentò:” E’ colpa tua, non si va a fare una escursione in ghingheri e piattini! Ben ti sta!” Flora ribattè:”quella gazza ladra si può chiamare solo Rubina, perché urla e basta!” tutta sconsolata si avvicinò a suo fratello e decisero di tornare a casa. Non sapevano che sulla strada del ritorno avrebbero avuto una bella sorpresa.
Seminascosto dietro un cespuglio di ginestre, un sospettoso lupo li osservava e anche loro si accorsero di lui, ma non si spaventarono perchè sapevano che se non è disturbato il lupo non attacca. Per questo motivo lo chiamarono Ami, diminutivo di amico perché il lupo non va considerato come un nemico. “ Che bella giornata!” esclamò Arutan “ E’ stata ricca di belle avventure.” Replicò Flora.
Tutti soddisfatti tornarono a casa.
Come Arrivare alla sede del Servizio Educazione Ambientale
Da Roma A 24 uscita Vicovaro – Mandela
Via Licinese (in prossimità del paese di Licenza a circa 8km dal casello autostradale)
Per contatti:
Parco Naturale Regionale Monti Lucretili – 0774.637027
www.parcolucretili.it (sezione Educazione Ambientale) – info@parcolucretili.it
Contatta il Servizio Educazione Ambientale