“Conservo con cura e rileggo spesso, la ristampa di un bellissimo libro del ‘800 che molti di voi penso conoscano. È stato ristampato col patrocinio dei comuni di Tivoli, Vicovaro, Anticoli, Arsoli, Subiaco e della X Comunità Montana. Si tratta del “Viaggio Pittorico-Antiquario da Roma a Tivoli e Subiaco” di Fabio Gori con le belle foto di Tertulliano Bonamoneta. Il corso dell’Aniene ne è, possiamo dire, il filo rosso che guida il viaggio fra beni culturali e ambientali.

Cito questo libro del 1866 per dire che la consapevolezza delle ricchezze e delle potenzialità del nostro territorio è antica: ma anche del recente passato. Io stesso posso testimoniare che molti amministratori comunali ne sono stati interpreti. Molte le loro iniziative per la valorizzazione e lo sviluppo. Due esempi fra i tanti, senza sminuire gli altri, i più facili da ricordare qui: l’impegno del presidente Luciano Romanzi, ad esempio, per la Villa e il Museo di Orazio, oppure i finanziamenti regionali per il restauro dei Castelli nei vari comuni e per la ricezione turistica.

Anche le iniziative della CNA per mettere in sinergia le piccole imprese, con alterni risultati, sono state diverse negli anni.

Ora che mi trovo qui, di nuovo ad interessarmene, a due mesi dalla nomina a Commissario del Parco dei Monti Lucretili, vedo che c’è una consapevolezza maggiore, un approccio più adeguato, aggiornato, dinamico come dimostrano i contenuti di questo interessante seminario. Bene. È un fatto positivo. Ma questo non può esimerci dal chiederci perché i tentativi del passato non sono decollati. Se siamo qui di nuovo a porci lo stesso interrogativo, “come promuovere e valorizzare i beni e il sistema imprenditoriale di questo territorio”, vorrà dire che in passato qualcosa non ha funzionato. Quali gli errori, quali le criticità e le debolezze che non sono state colte?

Alcuni limiti sono stati colti: mentalità da campanile; amministratori che pensano in piccolo e solo a rimediare i voti per la prossima elezione; piccola imprenditoria arretrata e che tende ancora di più ad arretrare per le paure della crisi; frammentazione del territorio e difficoltà delle comunicazioni ecc…

Anche lo slogan di Terre Aeque “Piccolo è bello quando si lavora in sinergia” lo condivido pienamente, soprattutto se rivolto non solo ai piccoli imprenditori ma anche agli amministratori.

È vero senz’altro che sono necessarie complementarietà e sinergia fra turismo e settori dell’agricoltura, dell’alimentare, dell’artigianato.

Certo, sono vere tutte queste cose, però non penso che basti questa consapevolezza a rompere le resistenze. È un lavoro complesso e innovativo quello che bisogna fare ed io non ho risposte immediate, pronte per l’uso. Oggi con questo intervento vorrei solo stimolare le vostre riflessioni. E tenerne conto.

Per parte mia sono convinto che dobbiamo avere l’ambizione di mettere a sistema un territorio vasto e ricco, che comprenda i parchi dei Lucretili e dei Simbruini, la Valle dell’Aniene, Tivoli e Subiaco, così da rappresentare un’offerta autosufficiente, autonoma, rispetto al turismo regionale, nazionale, internazionale.

Sono altresì convinto che un Ente complesso come il Parco Regionale che rappresento, non può che essere un catalizzatore di sinergie e muovermi di conseguenza e costruire alleanze con le comunità locali, partecipando e guidando progetti di sviluppo sostenibile che abbiano al centro la natura, il paesaggio e la biodiversità.

Ancora, che una strategia di sviluppo turistico debba necessariamente proporre un’offerta ben congegnata e inserirsi in un processo programmato e continuativo d’innovazione, che tenga conto per l’appunto dell’innovazione tecnologica e delle comunicazioni.

E infine, che i siti naturalistici o culturali potranno essere considerati una destinazione turistica solo quando disporranno di una filiera di servizi per la loro fruizione.

Mi è capitato di dire ad un produttore locale: “i tuoi caprini dovranno fare concorrenza a quelli francesi”, volevo comunicargli che bisogna essere all’altezza dei problemi che pongono, anche localmente, i movimenti economici nell’epoca della globalizzazione.

Un’ambizione troppo grande quella di mettere in concorrenza i caprini di Vicovaro con quelli francesi? Non è una boutade quest’ultima. Voglio dire che l’innovazione tecnologica, lo sviluppo delle comunicazioni, la rete se utilizzati con intelligenza e spirito scientifico, possono permettere anche al ‘piccolo’ di essere competitivo.
 

Notizia del 14/10/2013