I Guardiaparco del Parco Naturale Regionale dei Monti Lucretili in attuazione delle normative regionali (DGR 458/2007) riguardanti la mappatura dei siti ove risulti la presenza di amianto, hanno intrapreso una serie di controlli volti ad identificare le zone di maggiore concentrazione dei materiali cancerogeni. I Guardiaparco specializzati in questa attività, dopo aver prelevato i campioni, li inviano, debitamente sigillati e numerati, al Centro Regionale Amianto della ASL di Viterbo, per le analisi. A seguito degli esiti, che determinano la effettiva presenza di amianto nei materiali, si attiva il necessario protocollo finalizzato alla rimozione e bonifica dei siti inquinanti. Durante i controlli sulla via Licinese che unisce Vicovaro a Orvinio, sono stati scoperti diversi siti di abbandono dei materiali inquinanti, per un totale di circa cinque tonnellate di eternit. Si è provveduto immediatamente, di concerto con il Comando dei Carabinieri di Licenza, a sequestrare la zona e ad intensificare i controlli notturni del territorio, al fine di evitare ulteriori abusi e aggravi della situazione. Ci si è occupati, inoltre, di altri siti inquinati da fibre di amianto. Uno di questi è il vecchio albergo di Monte Gennaro.L’area è stata sequestrata, perimetrata per impedire l’accesso ai numerosi escursionisti, e data comunicazione alla competente Procura della Repubblica. Inoltre il servizio sorveglianza si è attivato in maniera risolutiva per migliorare le condizioni igienico sanitario di alcune aziende, ovviamente di concerto con il servizio Pre.S.A.L. della ASL RMG. Occorre ricordare che le fibre dell’amianto hanno una incubazione di trenta anni e che esiste un rischio reale per la salute (sviluppo di neoplasie mesoteliomapleurico) derivante dalla inalazione o infiltrazione di dette particelle nel corpo umano. E’ auspicabile una sempre maggiore collaborazione con le amministrazioni locali e sensibilizzazione da parte dei Cittadini del Parco. La tutela e il rispetto dell’ambiente che ci ospita è un obiettivo irrinunciabile così come le sorgenti naturali di acqua potabile, la cultura delle nostre tradizioni, la serenità di vita che si respira nei tredici comuni del parco e tanto altro ancora.
 
Notizia del 29 Marzo 2011