Il romitorio di S. Angelo e gli affioramenti rocciosi del Monte Morra

Il romitorio, edificio con basamento e pareti in muratura addossato alla parete rocciosa, si sviluppa su tre piani e racchiude una cavità naturale all’interno della quale si trovavano due altari.

Alcuni particolari costruttivi (strette scalinate di accesso, assenza di finestre al primo piano, feritoie a caditoia) fanno supporre che la struttura già esistesse nel periodo delle scorribande saracene (IX sec.), ma è ipotizzabile che l’età dell’insediamento sia anche più remota, riconducibile alla fase della dominazione longobarda (VII -VIII sec.), come accertato per molte altre cavità santuario presenti nel Lazio e in altre Regioni, talvolta con lo stesso nome. Alcune decorazioni rinvenute nell’eremo sono attribuibili al XII-XIII sec.
Al basamento, sorretto da murature alte circa 8 m, si accede mediante una scalinata esterna realizzata contro la parete rocciosa (la prima parte è rovinata). Gli arredi interni all’edificio sono scomparsi.
La struttura, ormai in stato di abbandono, si auspica che possa essere recuperata prima della sua definitiva rovina, per permettere ai futuri visitatori di scoprire un luogo ancora di grande suggestione.

The hermitage, built with a basement and walls placed against the cliff, has three floors and includes a natural cavity where there were two altars. Some decorations found in the hermitage are collocated in the twelfth or thirteenth century, but it is assumed that the building was built during the Longobard domination (VII-VIII cent.), as established for many others sanctuary caves in Lazio and in other regions, sometimes with the same name.The interiors of the building are gone. The structure is in a state of neglect.

Le pareti rocciose

Il Monte Morra è uno dei sette geositi (siti di particolare interesse geologico) dell’area lucretile inseriti dall’Agenzia Regionale dei Parchi nell’Atlante dei geositi delle aree naturali protette del Lazio.

In quest’area è possibile osservare formazioni rocciose dell’unità strutturale più antica dei Monti Lucretili risalente a circa 200 milioni di anni fa (Trias superiore), dove sono stati ritrovati numerosi fossili. Le pareti verticali del versante sud-orientale costituiscono l’habitat ideale del leccio (Quercus ilex) e di altre specie termofile, mentre per quanto riguarda la fauna può capitare di osservare il raro falco pellegrino (Falcus peregrinus).

Le vie verticali

Molto frequentate dagli arrampicatori laziali fino ai primi anni ‘80, le vie delle pareti del Monte Morra sono oggi meno percorse, sebbene capiti spesso di incontrare appassionati, soprattutto nei fine settimana. La prima via fu aperta nel 1919 e da allora ne sono state aperte una sessantina, in maggior parte nel dopoguerra, alte dai 25 ai 50 metri, divise in due fasce sovrapposte.