Il Fosso di Vena Scritta e la funzione di tutela idrogeologica del bosco
Il Fosso di Vena Scritta è un corso a carattere torrentizio, stagionale, che nasce da Colle degli Aselli e confluisce nel Fosso Cimini, affluente di destra del Torrente Licenza. Il fosso deve questo nome particolare alla presenza di un’iscrizione di epoca romana: su un masso si legge infatti la dicitura “F.Q.S. M.ARRE”, che testimonia l’antichità del tracciato.
Risalendo verso monte, a quota 925 m s.l.m., si incontrano i ruderi della Fonte Liana, oggi asciutta, seminascosti tra la vegetazione.
Il fosso presenta un alveo molto inciso, dovuto sia alla grande energia delle acque che vi scorrono, sia alla particolare conformazione geologica della zona. La forza di scorrimento delle acque è testimoniata lungo tutto il corso del Fosso da segni quali piccole cascate, salti e marmitte, ossia escavazioni più profonde dell’alveo, create dai mulinelli dell’acqua.
Dal punto di vista geologico, la differenza litologica tra le due sponde del Fosso, che scorre lungo una linea di passaggio tra Calcari granulari e “Maiolica”, formazione di calcari biancastri a grana finissima, ne determina l’andamento particolare e l’escavazione dell’alveo.
Fosso di Vena Scritta is a torrential and seasonal water course, that comes from Colle degli Aselli and flows into the Fosso Cimini, right tributary of the Licenza River. The ditch has this particular name because of the presence of a Roman times inscription on a rock, testimony of the antiquaty of the track.
Going up the mountain, at an altitude of 925 m, there are the ruins of a dimple spring, named Liana, now dry and half-hidden by the vegetation.
The ditch has a very profond riverbed, due both to the strong energy of the flowing water and to the particular geological characteristics of the area. The sliding force effects of the water are visible along the path, small waterfalls, jumps and mufflers, excavations deeper than the riverbed created by the swirling water.
A cosa serve il bosco:
la tutela idrogeologica
Il Fosso di Vena Scritta attraversa per tutto il suo corso un fitto bosco misto, a prevalenza di specie – ovviamente – legate ad una notevole disponibilità di acqua e di umidità atmosferica. Troviamo quindi in prevalenza il carpino nero (Ostrya carpinifolia) e il tiglio (Tilia cordata), specie mesofile tipiche degli ambienti calcarei, discretamente resistenti al periodo di aridità estivo.
La presenza di specie arboree lungo le sponde di un fiume, soprattutto di un corso come questo dove le acque scorrono con grande energia, ha molteplici effetti sulla tutela idrogeologica del territorio. Gli alberi infatti aumentano notevolmente la capacità di infiltrazione dell’acqua nel suolo, con una conseguente riduzione della velocità media di scorrimento dell’acqua e del deflusso superficiale e un aumento del tempo impiegato dalle acque piovane per attraversare il bacino idrografico (tempo di corrivazione). La presenza di un bosco in buono stato di conservazione, pertanto, fa sì che l’acqua scorra meno in superficie e più nel suolo, e scorra più lentamente, limitando l’erosione superficiale e riducendo il rischio di piene.