Lo Styrax officinalis e la vegetazione dei Monti Lucretili

  Lo storace (Styrax officinalis L.), noto anche come “mella bianca” per le sue proprietà mellifere, è un piccolo albero dai fiori bianchi e profumati, comune e ben inserito nella vegetazione dei Monti Lucretili. La particolarità di questa specie, unica rappresentante della famiglia tropicale delle Styracacee, va ricercata proprio nella sua presenza nel Lazio, considerata dagli esperti un vero e proprio “mistero” geobotanico: si tratta infatti di una specie tipica dei Balcani e dell’Egeo, il cui areale di distribuzione è localizzato nel mediterraneo orientale, quindi… cosa ci fa qui? Alcune teorie ipotizzano che la specie sia stata introdotta, probabilmente a scopo ornamentale, già in epoca romana, mentre un’altra ipotesi vede la distribuzione italiana dello storace come un relitto della più ampia estensione della specie durante il periodo interglaciale Riss-Würm. Ad oggi tuttavia il dibattito scientifico è ancora in corso ed appassiona botanici e storici. Lo Styrax officinalis trova sui Monti Lucretili condizioni ottimali, e costituisce una presenza quasi esclusiva per l’Italia, tanto da essere stato eletto a simbolo del Parco. Per la sua particolarissima distribuzione e per l’aura di mistero che ne circonda le origini, la specie è protetta nel Lazio dalla L.R. 19/09/74, n.61 “Norme per la protezione della flora erbacea ed arbustiva spontanea”, in quanto “elemento essenziale delle biocenosi del territorio laziale”.

Styrax officinalis L. is a small tree with fragrant white flowers, common and well-placed in the vegetation of the Lucretili Mountains. The presence in Lazio Region of this species, the only representative of the family of tropical Styracace, is for the experts a real geobotany “mystery”: it is a typical species of the Balkans and of the Aegean (the Eastern Mediterranean area), so… how is it possible? Some theories suggest that the species has been introduced, probably for ornamental purposes, in Roman times, while another hypothesis consider the italian storax as what is left of a wider distribution of the species after the interglacial Riss – Würm. Today, however, the scientific debate is still on the tablet and still excites botanists and historians. The storax has found in Monti Lucretili optimal conditions and is an almost exclusive presence in Italy, so that it was chosen as the symbol of the park.

Il paesaggio vegetale
Il territorio del Parco ospita una grande ricchezza floristica e vegetazionale, che rispecchia la grande varietà di ambienti presenti sui Monti Lucretili. In generale, prevalgono le specie mediterranee di ambiente fresco ed umido, espressione di un clima caratterizzato da estati fresche e con un periodo di aridità estiva non eccessivamente pronunciato, influenzato anche da condizioni locali quali la pendenza, l’esposizione dei versanti, la tipologia di substrato, ecc. Gli estesi boschi termofili e mesofili, tipici dell’Appennino, sono qui presenti in differenti varianti, dalla lecceta ai querceti misti a roverella, cerro e farnia, ai boschi di carpino e frassino, alle faggete. Ai boschi si affiancano ampie zone di arbusteto, sia naturali sia legate alle attività rurali, e i pascoli di sommità. Nell’area del Parco sono state censite circa 900 specie di flora, tra specie comuni, rare e/o di importanza conservazionistica. Risultano numerose le specie cosmopolite, a testimonianza di uno stretto contatto tra uomo e natura, mentre è stata rilevata la presenza di sole due specie endemiche, la carlina bianca (Carlina acaulis) e il gaggiolo sabino (Iris sabina), dal momento che i Monti Lucretili costituiscono un sistema non “isolato”, ma in collegamento dinamico con la vegetazione circostante.