La faggeta con l’agrifoglio. Un habitat di interesse comunitario

Il bosco di faggio, o faggeta, è un tipo di vegetazione diffuso in tutta l’Italia, tranne in Sardegna e nelle piccole isole, nonostante non ami il clima mediterraneo, ma preferisca le aree montane con temperature fresche e, soprattutto, un’umidità costante in tutti i mesi dell’anno. Per questo motivo, di norma se ci troviamo in un bosco di faggio vuol dire che siamo tra gli 800 ed i 1.900 m di quota, in una zona mediamente piovosa, nella quale l’inverno non è troppo freddo e l’estate è fresca.
In una faggeta ben conservata dell’Appennino, il faggio è accompagnato dal tasso (Taxus baccata) e dall’agrifoglio (Ilex aquifolium), formando i “Faggeti degli Appennini con Taxus e Ilex”, habitat europeo a priorità di protezione.
Tasso ed agrifoglio sono facili da riconoscere: il primo è un albero con foglie ad ago appiattito, mentre il secondo è un arbusto o un piccolo albero con foglie di un verde scuro e lucido nella parte superiore, più chiare sotto, dal bordo ondulato e a volte spinoso. Entrambe sono sempreverdi, per cui le possiamo riconoscere facilmente tutto l’anno. Sono specie che amano i climi freschi e l’ombra e quindi crescono molto bene sotto le ampie chiome dei faggi.
Nelle faggete dei Lucretili non troviamo il tasso, ma solamente l’agrifoglio, specie rara ed in diminuzione. Occupano tutta la porzione centrale del Parco, dal Monte Pellecchia al Monte Morra, ma quelle più ricche in agrifoglio sono poche, le troviamo ad esempio nella Valle Cavalera e sul versante nord del Monte Follettoso.

The beech forest is a vegetation type common across Italy except in Sardinia and small islands. It prefers cool and constantly humid mountains over Mediterranean climate. For this reason, if we find ourselves in a beech forest, it means we are between 800 and 1900 m in elevation, in a relatively wet area, with mild winters and cool summers.
In a well-conserved beech forest in the Appenines, the beech tree (Fagus sylvatica) is associated with English yew (Taxus baccata) and the European holly (Ilex aquifolium), an association denominated “Beech forest with Taxus and Ilex”. This vegetation type is of conservation priority in Europe. The beech forest of the Lucretili Mountains are typically rich in holly, a species rare and in decline, and whose collection is forbidden by law (regional law 61 of 19 September 1974). These forests cover the whole central portion of the Park, from Mount Pellecchia to Mount Morra, but few are richer in holly and are found for example in Valle Cavalera, and on the northern slope of Mount Follettoso.
Un bosco da proteggere
Perché questi boschi sono a protezione prioritaria? Innanzitutto perché ad oggi in tutta Europa sono in diminuzione ed il loro stato di conservazione è in peggioramento.
Le attività di taglio, pascolo e raccolta, insieme con l’aumento delle temperature legato ai cambiamenti climatici, stanno facendo sparire soprattutto le specie associate, il tasso e l’agrifoglio, impoverendo la qualità del bosco. L’agrifoglio addirittura è protetto in quanto specie rara, per questo motivo le faggete dei Monti Lucretili, ricche di agrifoglio rispetto ad altre faggete dell’Appennino, rivestono un grande valore per la conservazione della biodiversità.
L’attività più dannosa è la raccolta dell’agrifoglio, effettuata soprattutto nel periodo natalizio, che nel tempo ha letteralmente decimato la specie, al punto da renderla rara. Per questo motivo è vietata dalla L.R. n. 61 del 19 settembre 1974. Risultano inoltre molto dannose tutte le attività che possono danneggiare le giovani piante perché impediscono il rinnovamento del bosco, soprattutto se concentrate in alcune zone, come ad esempio il calpestio, sia turistico sia del bestiame, le attività pastorali e quindi la brucatura; il pericolo per le piante adulte nasce invece dall’utilizzo del legname. Il prelievo di legno ed il pascolo sono attività praticate sin dall’antichità, ma oggi devono essere condotte in modo sostenibile così da ridurne gli impatti negativi.