PROGRAMMA ATTIVITA’ EDUCAZIONE AMBIENTALE ANNUALITA’ 2013-2014

 

 

  • Legge Quadro sulle Aree Protette n. 394/91

Art. 1: Finalità
[…] Conservazione e valorizzazione del patrimonio naturale del paese.
Comma 3, punto c: promozione di attività di educazione, formazione […)]

  • Nel Lazio la L.29/97 sulle aree protette riprende le stesse finalità.
  • Dalla Dichiarazione di Politica Qmbientale del Parco (2007): obiettivi:

[…] la promozione di attività di educazione, formazione e ricerca scientifica, anche interdisciplinare, nonché di attività ricreative compatibili.

  • I principi della Carta di Norcia – Educazione Ambientale

Le aree naturali protette propongono un’esperienza intensa e non un uso intensivo e consumistico della natura e dell’ambiente. Esse rappresentano uno strumento formativo capace di ricondurre all’unità del sapere, di facilitare la conoscenza dei valori del territorio, di stimolare la condivisione dell’impegno a conservarli.

Prima di affrontare espressamente il tema dell’educazione ambientale, possiamo definire la Conservazione della Natura come il momento di osservazione, studio, pianificazione e azione locale per la tutela degli ecosistemi e la crescita di una nuova/antica integrazione e armonia fra esseri umani, territorio, piante e animali. Un nuovo modo di intendere e correlare scienza, etica, politica, consapevolezza ecologica e pratica locale.”
Per Educazione Ambientale si può intendere il riconoscimento dei problemi dell’ambiente e l’applicazione di soluzioni pratiche per risolverli, di tipo globale e locale. Alla base di ciò deve esserci la conoscenza, la cura e l’affetto per il luogo dove si vive. Una nuova/antica consapevolezza che può portare a guarire innanzitutto noi stessi e la società, e infine a praticare un modo di vita che porti rispetto alla diversità, stabilità e bellezza della Terra e di tutte le creature (umani compresi) che vi dimorano.”
L’educazione ambientale può essere vista sia come attività quotidiana per tutte le età (in questo caso è si può parlare anche di Informazione Ambientale), sia come specifica attività per le scuole comprendente momenti teorici e principalmente momenti pratici (laboratori, visite guidate, escursioni) effettuati tramite: a) elaborazioni di progetti, b) attuazione di questi, c) attività di verifica finale dei risultati.
Ovviamente in una società orientata ecologicamente dovrebbe essere superfluo parlare di educazione ambientale…
Un altro senso da dare all’educazione ambientale è quello di Formazione Ecologica, ossia l’apprendimento della consapevolezza profonda del nostro essere in relazione e parte della natura e del pianeta, andando verso una visione biocentrica o ecocentrica ispirata dalla filosofia dell’ecologia profonda (e dai saperi nativi tradizionali) e dalla pratica del bioregionalismo (vivere in un luogo in armonia con la natura) al contrario dell’educazione ambientale che come per definizione vede l’uomo al centro del suo ambiente di vita in una visione antropocentrica del mondo. In questo senso è importante sapere che:

  • gli esseri umani non sono né padroni, né custodi del pianeta ma solamente una specie, attualmente al vertice della piramide evolutiva, in relazione, con tutte le altre all’interno e in dipendenza dei cicli naturali del pianeta. (1)
  • Si può avere una speranza per il futuro e un senso per la propria vita solo immaginando un mondo migliore orientato ecologicamente e verso la selvaticità.

La formazione ecologica è l’insegnamento dei cicli e del linguaggio della natura tramite:

  • promozione del pensiero sistemico (ecologico)
  • realizzazione di esperienze pratiche
  • multidisciplinarietà

In sintesi il compito del Parco nel campo dell’educazione ambientale e della formazione ecologica dovrebbe essere quello di Laboratorio di Sostenibilità dove praticare un nuovo stile di vita pacifico, sobrio, solidale, sereno, equilibrato e rispettoso della Terra e dei suoi cicli e dove l’unica crescita accettabile sia quella della coscienza ecologica.
Per ulteriore chiarezza, e per restare in ambito scolastico, si può affermare che la pratica del pensiero sistemico od ecologico (un esempio fra i tanti, gli orti scolastici) può aiutare la crescita cognitiva delle bambine e dei bambini che così saranno portati “naturalmente” a formarsi in maniera ecologica e potranno essere messi in grado di realizzare pienamente se stessi e un futuro sostenibile. (2)

  • Si potrebbe discutere sul fatto di definire la specie umana al vertice della piramide evolutiva, sia perché la definizione è di derivazione umana, sia perché lo stesso concetto di evoluzione e di civiltà, sembra ultimamente contenere in sé una involuzione più che una evoluzione rispetto a civiltà del passato che vivevano più in armonia con il pianeta.
  • Nei recenti anni scolastici 2011-2012 e 2012-2013 i principi espressi nell’articolo sono stati riconosciuti ufficialmente nelle Delibere del Commissario Straordinario dell’Ente Parco di istituzione dei Programmi di Educazione Ambientale e Formazione Ecologica n. 31/2011 e n. 52/2012.

Per questo testo sono stati utilizzati:

Galetto C. (a cura di), Educare nei parchiSeminari e incontri di educazione ambientale, Pracatinat, Agenzia Regionale per i Parchi del Lazio, 2009.
– Panzarasa S., Pianeta Terra 300 anniUn percorso di educazione ambientale e azione locale: dalla civiltà neolitica dell’Antica Europa alle reti ecologiche, Quaderni Conservazione della natura, autoproduzione, 2000.
– Capra F., EcoalfabetoL’orto dei bambini, Ed. Stampa Alternativa, 2005.
– AA.VV., La Terra Racconta – Il bioregionalismo e l’arte di disegnare le mappe locali, Ed. Rete Bioregionale Italiana – AAM Terra Nuova, 1997.

… E le esperienze, specialmente pratiche, maturate dal 2001 al 2012 nel settore dell’Educazione Ambientale dagli operatori del parco e i guardiaparco insieme alle bambine, i bambini e gli insegnanti del Parco dei Monti Lucretili.